Le successioni |
❍ La successione testamentaria
❍ La successione legittima
❍ La successione necessaria
❍ La
successione testamentaria
La
successione testamentaria è una successione per causa di morte, a differenza
del contratto, che è una successione per atto fra vivi. Essa consiste nel fatto
che alla morte di un soggetto coloro che sono indicati nel testamento
subentrano in tutti (successione a titolo universale) o in alcuni (successione
a titolo particolare) diritti del defunto come erede o legatario.
Vi
sono vari tipi di testamento:
● Testamento olografo
E'
scritto interamente a mano, datato e sottoscritto dal testatore.
● Testamento pubblico
Viene
redatto dal notaio con l'assistenza di due testimoni a cui viene letto il
contenuto
● Testamento segreto
E'
ricevuto dal notaio in busta chiusa e i testimoni non ne leggono il contenuto.
Normalmente
si tratta di diritti di natura patrimoniale.
Anche
un incapace può essere erede o legatario. Anche un feto concepito ma non ancora
partorito al momento della morte e dell'apertura del testamento può ereditare o
acquisire legati, purché nasca vivo.
Non
possono acquistare diritti coloro che si sono resi colpevoli di “indegnità"
per gravi fatti contro il defunto (omicidio o tentato omicidio, calunnia ecc.)
Gli
eredi si distinguono dai legatari. Le persone nominate eredi acquistano tutto
il patrimonio: se sono più d'uno ciascuno ha diritto ad una quota dell'intero
patrimonio, compresi i debiti.
Il
legatario acquista invece solo i singoli beni indicati nel testamento, e non
risponde dei debiti ereditari.
La
persona nominata erede nel testamento entra in possesso dell'eredità con l'atto
di accettazione. Con tale atto egli si accolla automaticamente anche tutti i
debiti del defunto. Per evitare il rischio che i debiti siano superiori al
valore dell'eredità egli può dichiarare di accettare "con beneficio di
inventario": in questo caso, se l'eredità non basta a soddisfare i
creditori del defunto egli non sarà tenuto a pagarli con il proprio patrimonio.
Il
chiamato all'eredità deve accettarla entro dieci anni dal giorno della morte
del defunto (chiamato "giorno della apertura della successione"). Se
una persona ha interesse ad accelerare i tempi può chiedere al giudice la
fissazione di un termine più breve per l'accettazione. Fino al momento
dell'accettazione l'eredita viene amministrata da un curatore. Normalmente il
giudice nomina amministratore colui che il testamento indica come erede.
❍ La
successione legittima
Si
ha successione legittima quando non esiste testamento, e i successori vengono
individuati in base alle norme del codice civile.
Sono
successori legittimi il coniuge, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali
fino al sesto grado e lo Stato. Alcuni soggetti possono concorrere insieme (es.
coniuge e figli); altri soggetti invece si escludono a vicenda (ad es. i figli
escludono dalla successione i collaterali). A seconda di quali soggetti
concorrano (es. coniuge con figlio; figlio con figlio ecc.) cambiano le quote
di eredità. In linea di massima si può dire che i congiunti più prossimi
escludono i più lontani e che lo stato eredita solo in mancanza di altri
successibili.
❍ La
successione necessaria
Con
il termine di successione necessaria ci si riferisce a quell'insieme di norme
che garantiscono ai parenti più stretti il diritto di succedere comunque in una
parte del patrimonio del defunto, anche se il testamento dispone diversamente.
Essi si chiamano "legittimari" e la quota che loro spetta di diritto
si chiama "legittima". Sono legittimari i figli, il coniuge, gli
ascendenti senza figli.