POESIA
OCCIDENTALE, SECOLI XV-XVIII |
❍ Juana Ines de la cruz, il ritratto della poetessa
❍ Juana Ines de la cruz, parlando all'oggetto del suo amore
❍ Juana Ines de la cruz, Silvio
❍ Juana Ines de la cruz, riferendosi a Maria Luisa Manrique
Io ti ho avuto come un sonno lusinghiero
nel sonno un re, un niente da sveglio.
❍ Juana Ines de la cruz, Versi d'amore..., Dove la poetessa si riferisce
ad un suo ritratto
(...)
questo, in cui la
lusinga ha persistito
a sottrarre degli
anni i grandi orrori,
e vincendo del
tempo i bui rigori,
trionfar su oblio
e vecchiezza riverito:
è un artificio
vano ed accurato,
è un fiore
esposto al vento più inclemente,
è un fragile
scudo contro il fato,
è una premura
errata e inconsistente,
è un affanno
caduco e, ben guardato,
è cadavere, è
polvere, è ombra, è niente.
❍ Juana Ines de la cruz, Versi d'amore... Dove parla all'oggetto
del suo amore
(...)
Ma vantarti non
puoi, senza sospetto,
che vinta mi
abbia la tua tirannia:
ché pur fuggendo
via dal laccio stretto
che serrava la
bella tua malia,
poco importa
fuggire a braccia e petto
se ti è prigione
la mia fantasia
❍ Juana Ines de la
cruz, Versi d'amore..., Silvio
Il mio errore e
la tua viltà vedendo,
contemplo,
Silvio, del mio amore errato,
che grave è la
malizia del peccato,
che un desiderio
sa esser ben violento.
Per quanto ci
rifletta, credo a stento
che la mia
attenzione abbia badato
a quel che c'è di
più disistimato,
a quel che più
finisce in detrimento.
Io vorrei,
allorché sto lì a vederti,
vedendo questo
infame amor, negarlo;
ma poi capisco ad
occhi bene aperti
che c'è rimedio
solo a dichiararlo;
perché del gran
delitto di volerti,
solo è bastante
pena il confessarlo.
❍ Juana Ines
de la cruz Versi d'amore..., A Maria
Luisa Manrique
Nacque dove
l'oriente il rosso velo
distende quando
nasce l'astro biondo,
e morì dove, con
ardente anelo,
dà sepolcro alla
luce il mar profondo:
ché dovette il
suo volo in tutto il cielo
girare come il
sole intorno al mondo.