Le
obbligazioni in generale |
❍ Le
obbligazioni in generale
❍ Fonti
delle obbligazioni:
❍ Le
cause di estinzione delle obbligazioni
❍ Cause
di modifica degli elementi dell'obbligazione
❍ Obbligazioni
solidali e parziarie. Obbligazioni di genere e di specie.
❍ Le
obbligazioni pecuniarie
❍ Le
obbligazioni naturali
❍ Obbligazioni
di mezzi e obbligazioni di risultato
❍ Terminologia
delle obbligazioni
❍ Le
norme suppletive sull'obbligazione
❍ Le
regole sui soggetti legittimati ad effettuare o ricevere la prestazione
❍ L’inadempimento
❍ La
mora del debitore
❍ La
clausola penale
❍ La
caparra
❍ La
novazione
❍ La
compensazione
❍ La
remissione
❍ La
confusione
❍ La
prescrizione
❍ La
successione in generale
❍ La
surrogazione
❍ La
cessione di credito
❍ La
delegazione
❍ L’espromissione
❍ La
responsabilità del debitore
❍ L’esecuzione
forzata
❍ I
creditori chirografaci e i creditori con diritto di prelazione
❍ L’ipoteca
❍ Il
pegno
❍ I
privilegi
❍ Le
garanzie personali: la fideiussione e l’avallo
❍ Le
azioni a tutela della garanzia patrimoniale in generale
❍ Il
sequestro conservativo
❍ L’azione
revocatoria ordinaria
❍ L’azione
surrogatoria
❍ Le
obbligazioni da fatto illecito
❍ L’illecito
civile
❍ Quando
il danno è ingiusto
❍ Differenze
tra illecito contrattuale ed extracontrattuale
❍ La
reintegrazione in forma specifica
❍ La
responsabilità solidale
❍ Il
danno morale e il danno biologico
❍ La
legittima difesa e lo stato di necessità
❍ Responsabilità
indiretta e responsabilità oggettiva.
❍ Le obbligazioni in
generale
▸ La prestazione
dell'obbligazione deve essere valutabile in denaro: in altre parole deve poter
essere considerata una "merce"
▸ Definizione di
obbligazione: rapporto giuridico nel quale una parte (debitore) è obbligata ad
eseguire una prestazione di contenuto patrimoniale (dare, non fare, fare,
lasciar fare) in favore di un'altra (creditore).
▸ Sono elementi del
rapporto obbligatorio le parti e la prestazione da eseguire.
▸ Le parti sono il
debitore e il creditore.
Il
debitore è anche detto “parte passiva” perché deve adempiere la prestazione.
Il
creditore è anche detto “parte attiva” perché ha diritto a ricevere la
prestazione
Si noti
che si parla di “parti” e non di “soggetti”: infatti una obbligazione può avere
più soggetti attivi e più soggetti passivi.
▸ La prestazione è il
comportamento che il debitore deve tenere.
La prestazione deve
essere:
‧ Suscettibile di
valutazione economica
In altre parole il
comportamento o il risultato deve essere qualcosa che nella nostra società può
essere considerato “merce” dotata di un prezzo.
Non costituisce ad es.
merce la prestazione sessuale o la fedeltà coniugale, mentre la nostra società
considera perfettamente mercificabili le prestazioni di una spogliarellista o
l’esclusiva concessa ad un giornale di fotografare e fare il resoconto di un
evento della vita privata (matrimonio tra celebrità, riprese filmate di un
parto etc.)
‧ Corrispondere ad un
interesse, anche non patrimoniale, del debitore.
Una lezione privata di
matematica non soddisfa un mio interesse patrimoniale ma è perfettamente
ammissibile come prestazione
L’obbligo di non suonare
il pianoforte in certe ore della giornata può essere invece contrattato col
vicino di casa, ma non con la persona che ha un appartamento all’altro capo
della città, perché non soddisfa un apprezzabile interesse del soggetto attivo.
❍ Fonti delle
obbligazioni:
● Contratto
Art. 1321: Il contratto
è l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro
un rapporto giuridico patrimoniale.
Il contratto può
creare/modificare/estinguere vari tipi di situazioni giuridiche soggettive:
● Diritti reali
● Diritti di obbligazione
● Rapporti di società
● Testamento
● Fatti illeciti
Si parla di “fatto
illecito” quando la violazione di un diritto ha provocato un danno morale
(sofferenze) o materiale (perdita o mancato guadagno) o un danno biologico
(danno alla salute).
I fatti illeciti sono di
due tipi:
▸ Illecito contrattuale
Violazione di una
obbligazione
▸ Illecito
extracontrattuale
Violazione di un diritto
assoluto (della persona o reale)
● Promessa al pubblico
La promessa al pubblico
è l’impegno ad eseguire una determinata prestazione in favore di chiunque
compia una certa azione o venga a trovarsi in una certa situazione.
La promessa al pubblico
è l'unico caso in cui una promessa unilaterale crea obbligazioni.
Il promittente rimane
vincolato non appena la promessa è resa pubblica.
Se alla promessa non è
stato apposto un termine o questo non risulta dalla natura o dallo scopo della
medesima, il vincolo del promittente cessa qualora entro un anno dalla promessa
non gli sia stato comunicato l’avveramento della situazione o il compimento
dell’azione prevista nella promessa.
La promessa è revocabile
prima della scadenza solo per giusta causa. Occorre però che la revoca sia resa
pubblica nella stessa forma della promessa o in forma equivalente e che la
situazione prevista non si sia già verificata.
Invece la promessa di
pagamento e la ricognizione di debito hanno l'unico effetto di far presumere
l'esistenza di un'obbligazione già sorta in precedenza. Di conseguenza il
destinatario della promessa o della ricognizione non dovrà provare l’esistenza
dell’obbligazione davanti al giudice, ma sarà semmai l’autore della promessa o
della ricognizione a dover dimostrare che effettivamente una obbligazione non
esisteva. In termini tecnici si parla di “inversione dell’onere della prova”:
la prova che normalmente va fornita dal creditore deve invece essere fornita
(in senso contrario) dal debitore.
● Gestione di affari
Si ha gestione di affari
quando una persona (detta gestore) di sua iniziativa e senza aver ricevuto
alcun incarito, compie uno o più atti giuridici nell’interesse di un’altra
persona (detta gestito).
Nascono due
obbligazioni: quella di portare a termine l'affare e quella di rimborsare le
spese a chi lo ha compiuto
La gestione deve essere
stata utilmente iniziata (cioè doveva apparire utile e necessaria) e deve
essere condotta con la diligenza del buon padre di famiglia. In questo caso il
gestito è obbligato ad adempiere le obbligazioni che il gestore ha assunto
● Pagamento di
indebito
Ho pagato per un debito
che non esisteva (indebito oggettivo) o che non era il mio (indebito
soggettivo)
Chi ha eseguito un
pagamento non dovuto ha diritto alla restituzione di quanto ha pagato con
l’aggiunta degli interessi.
Non è ammessa la
restituzione della prestazione eseguita spontaneamente in ottemperanza a
un’obbligazione naturale, come un debito di gioco, una scommessa, un debito
prescritto oppure di prestazioni contrarie al buon costume.
● Arricchimento senza
causa
Si ha arricchimento
senza causa quando una persona, senza ragione, vede aumentare il proprio
patrimonio in danno di un’altra.
E' necessario sia
l'arricchimento di un soggetto, sia l'impoverimento di un altro soggetto
L’azione di
arricchimento si prescrive nel termine di dieci anni, e può esercitarsi solo
quando il danneggiato non dispone di altre e più specifiche azioni per ottenere
l’indennizzo a cui ha diritto.
● Emissione di titoli
di credito
Tratta o pagherò
cambiario
● Altri atti o fatti
previsti da specifiche norme giuridiche
Ad esempio, il
matrimonio crea una obbligazione agli alimenti di un coniuge verso l’altro
coniuge nel caso in cui questi non abbia propri mezzi di sussistenza
La procreazione di un
figlio comporta una obbligazione di mantenimento.
Il verificarsi del
presupposto di imposta comporta la nascita di una obbligazione di pagamento nei
confronti dello Stato.
Etc.
❍ Le cause di estinzione
delle obbligazioni
● Adempimento
E' I'esatta esecuzione
della prestazione dovuta
Il codice civile dice
che l’esatto adempimento estingue
l’obbligazione. “Esattamente” vuol dire che la prestazione deve essere eseguita
con la giusta diligenza, dalla persona giusta, alla persona giusta, nel luogo e
nel momento stabilito dalla legge o dalle parti.
▸ Adempimento del
debitore
▸ Adempimento di un
terzo
▸ Adempimento per caso
Ad esempio, un evento
bellico distrugge la casa che il debitore doveva demolire
● Esecuzione forzata
in forma specifica
Invece del risarcimento
viene assicurata coattivamente al creditore la prestazione.
▸ La esecuzione forzata
in forma specifica di obblighi di fare consiste nel far eseguire la prestazione
ad altra persona (es. riparazione di un elettrodomestico) a spese del debitore.
▸ La esecuzione forzata
in forma specifica di obblighi di dare consiste nel procurarsi la cosa da altra
persona (es. il gasolio per riscaldamento che il debitore tarda a fornirci) a
spese del debitore, oppure, se la cosa è in possesso del debitore (ad es. si
tratta del suo quadro che egli rifiuta di consegnarmi), nel togliere
coattivamente la cosa al debitore e consegnarla al creditore.
▸ La esecuzione forzata
in forma specifica di obblighi di non fare consiste nel distruggere (ove
possibile) ciò che il debitore ha fatto in violazione dell’obbligo (ad es.
abbattere un muro che non doveva erigere).
● Dazione in pagamento
Il debitore offre una
prestazione diversa e il creditore si accontenta
● Esecuzione forzata
in forma generica
L'obbligazione si
trasforma in una somma di denaro che rappresenta il risarcimento per il mancato
adempimento. Per pagarla i beni del debitore vengono espropriati e venduti
all'asta
● Morte
Non tutte le
obbligazioni si estinguono con la morte. La maggior parte passa all'erede.
Sono esempi di
obbligazioni che si estingono con la morte:
▸ Obbligo di pagare gli
alimenti al defunto
▸ Rapporti basati sulla
fiducia.
● Compensazione
Due crediti si
compensano tra loro
● Confusione
Un soggetto diventa
contemporaneamente debitore e creditore di se stesso
● Raggiungimento del
risultato
Comprende sia
l’adempimento per caso sia il raggiungimento del risultato senza vero
adempimento
● Adempimento per caso
● Raggiungimento del
risultato senza vero adempimento
● Contratto
liberatorio
▸ Accordo per
estinguere un precedente contratto o una precedente obbligazione
▸ Novazione
▸ Dazione in pagamento
● Remissione
Il creditore abbuona il
debito
● Impossibilità
soprawenuta
● Prescrizione
● Invalidità o
risoluzione
Eliminazione da parte
del giudice del negozio giuridico da cui nasceva l’obbligazione:
▸ Annullamento
▸ Rescissione
▸ Risoluzione
● Estinzione prevista
dallo stesso contratto
▸ Condizione risolutiva
▸ Termine finale
▸ Recesso
❍ Cause di modifica
degli elementi dell'obbligazione
● Morte
Modifica o il soggetto
attivo o il soggetto passivo
● Fusione di società
Modifica o il soggetto
attivo o il soggetto passivo
● Cessione di credito
Il creditore cede il
proprio credito ad un nuovo creditore
Modifica il soggetto attivo
● Delegazione
E’ il negozio giuridico
con il quale un soggetto delega un terzo a pagare un suo debito
Modifca il soggetto
passivo
● Espromissione
E’ l’istituto per cui un
terzo, senza alcuna delegazione da parte del debitore, spontaneamente ne assume
il debito verso il creditore
Modifica il soggetto
passivo
● Accollo
L’accollo è il contratto
col quale una parte assume il debito che l’altra ha verso un terzo.
Modifica il soggetto
passivo
● Perpetuatio
obligationis
Il tuo credito si
trasforma in un credito al risarcimento del danno
● Surrogazione reale
Modifica la cosa oggetto
del rapporto
● Dichiarazione di
morte presunta
● Surrogazione di
pagamento
Modifica il soggetto
attivo: successione nel diritto del creditore come conseguenza di un pagamento
a lui fatto.
● Cessione del
contratto
Si applicano gli
articoli sulla cessione di credito e non quelli sulla cessione di contratto
quando una delle due prestazioni del contratto è stata già eseguita.
Modifica il soggetto
attivo di una delle due obbligazioni contrattuali e il soggetto passivo
dell'altra obbligazione
❍ Obbligazioni solidali
e parziarie. Obbligazioni di genere e di specie.
▸ Nell’obbligazione
solidale attiva ciascun creditore può esigere l'intera somma; dovrà poi
ripartirla con gli altri creditori
▸ Nell’obbligazione
parziaria attiva ciascun creditore può esigere solo la sua somma
▸ Nell’obbligazione
solidale passiva ciascun debitore è tenuto a pagare l'intera somma; potrà poi
chiedere agli altri debitori di pagare la loro parte
▸ Obbligazione parziaria
passiva ciascun debitore è tenuto a pagare solo la sua parte
▸ Con l’azione di
regresso il condebitore di una obbligazione solidale passiva che ha pagato
l’intero debito può chiedere agli altri condebitori la loro parte di pagamento.
▸ In mancanza di
indicazioni del contratto, l'obbligazione si presume parziaria attiva e
solidale passiva
▸ In caso di
obbligazione parziaria attiva e solidale passiva, se il debitore paga ad un
solo creditore l’intera somma può essere costretto a pagare nuovamente a ciascun
altro creditore la sua parte se questi non riescono a farsela consegnare dal
creditore che ha ricevuto il pagamento.
▸ Quando la cosa
oggetto dell’obbligazione viene indicata nel contratto genericamente (“grano”,
“televisore”, “benzina”) si ha una obbligazione di genere.
▸ Quando nel contratto
viene indicata una cosa precisa e ben individuata (“la mia auto”; “la palazzina
sita in via Romagna 17 a Milano” ecc.) si ha una obbligazione specifica.
❍ Le obbligazioni
pecuniarie
▸ Sono dette pecuniarie
le obbligazioni che hanno per oggetto la consegna di una somma di denaro
Tali obbligazioni sono
spesso indicate come “debiti di valuta”.
▸ Alle obbligazioni
pecuniarie si applica il principio nominalistico: Il debitore dovrà pagare non
più della somma pattuita in origine, anche se nel frattempo essa si è svalutata
▸ Le clausole più
frequenti di rivalutazione della somma sono:
‧ La clausola-oro: la
somma da pagare è il corrispondente dell’oro che poteva acquistarsi con la
somma originaria
‧ La clausola valuta pregiata:
la somma da pagare è il corrispondente della valuta pregiata che poteva
acquistarsi con la somma originaria
‧ La clausola numeri
indici: la somma da restituire sarà pari al debito originario moltiplicato per
esempio per l’indice di aumento del costo della vita.
▸ Cosa sono gli
interessi corrispettivi?
Gli interessi
corrispettivi sono quelli previsti, al di fuori del caso di inadempimento,
dall’art. 1282 c.c.: I crediti liquidi ed
esigibili di somme di danaro producono interessi di pieno diritto, salvo che la
legge o il titolo stabiliscano diversamente.
"Somme
liquide" = determinate con precisione
"Somme
esigibili" = debito il cui pagamento può essere richiesto immediatamente
Dal momento in cui la
somma è liquida ed esigibile cominciano a decorrere gli interessi al tasso
legale, anche se non era stato pattuito nulla al riguardo.
▸ Cos'è il "tasso
legale"?
Il tasso legale è quello
previsto dalla legge. Esso può essere modificato ogni anno dal Ministro
dell’Economia e della Finanza con pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale.
▸ Cosa sono gli
interessi moratori?
Mentre gli interessi
corrispettivi si producono da sé dal momento in cui la somma è esigibile ma non
viene richiesta, gli interessi moratori si producono da sé dal momento in cui
il debitore è stato richiesto di pagare la somma
Se il danno
effettivamente patito dal creditore è stato maggiore della somma corrispondente
all’interesse legale, egli avrà diritto al risarcimento del maggior danno
subito.
Se le parti hanno
preventivamente concordato la misura dell’interesse moratorio, qualunque
perdita il creditore abbia subito, dovrà accontentarsi dell’interesse che egli
stesso ha concordato.
▸ Il mutuo è un
contratto col quale una parte consegna all’altra una deerminata quantità di
denaro (o di altre cose fungibili) che questa si obbliga a restiturie nei tempi
e nei modi concordati.
Salva diversa volontà
delle parti il mutuatario deve corrispondere gli interessi al mutuante. Questo
si esprime dicendo che il mutuo è un contratto normalmente oneroso.
▸ Gli interessi
usurari.
La legge n. 108 del 7
marzo 1996 stabilisce che il tasso di interesse è usurario se supera di oltre
la metà i tassi medi praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari
iscritti negli elenchi dell’Ufficio Italiano Cambi e della Banca d’Italia.
La clausola con la quale
si convengono interessi usurari deve intendersi nulla e al creditore non sono
dovuti interessi.
Chi pratica interessi
usurari è punito con la reclusione da uno a sei anni e con una multa.
Va tuttavia notato che
attualmente molte società finanziarie che concedono prestiti al consumo (alle
famiglie) praticano tassi che superano anche del 50% quelli bancari, con la
motivazione che esse devono prendere a prestito a loro volta il denaro dalle
banche da cui sono controllate. Questa prassi, secondo molti potrebbe essere
considerata vera e propria usura.
▸ Quali sono le due
condizioni perché una somma dovuta come interesse e non ancora pagata produca
interessi (anatocismo)?
‧ Gli interessi devono
essere dovuti da almeno sei mesi
‧ Deve esistere una
richiesta al giudice o un accordo successivo alla scadenza
▸ Cosa sono le
obbligazioni di valore?
Le obbligazioni di
valore hanno per oggetto il pagamento del valore di un bene o il risarcimento
di un danno.
L’adempimento delle
obbligazioni di valore richiede un’operazione preliminare chiamata liquidazione.
La liquidazione consiste
nel calcolare in denaro liquido il valore delbene o del danno da risarcire.
Se si verifica
inflazione, la Corte di Cassazione ha stabilito che il pagamento deve essere
attuato tenendo conto del valore attuale del bene.
Tuttavia il debito di
valore, una volta liquidato dal giudice, si trasforma in debito di valuta.
❍ Le obbligazioni
naturali
Sono quei doveri, aventi
un contenuto patrimoniale, che sorgono per effetto di regole morali e sociali e non per imposizione
di legge.
Il debitore non è tenuto
giuridicamente ad eseguire la prestazione, ma se la esegue non può vedersela
restituita
Tutte le altre
obbligazioni sono chiamate obbligazioni
civili.
❍ Obbligazioni di mezzi
e obbligazioni di risultato
▸ Le obbligazioni di
fare possono presentarsi sotto il duplice aspetto di obbligazioni di risultato
o di obbligazioni di mezzi.
Obbligazioni di
risultato sono quelle nelle quali il debitore si obbliga a raggiungere
l’obiettivo concordato e si considerano adempiute solo quando l’obiettivo è
stato raggiunto.
Obbligazioni di mezzi
sono quelle nelle quali il debitore si obbliga solo a porre a disposizione del
creditore la propria opera senza garantire il risultato finale. Si considerano
adempiute quando la prestazione è stata eseguita con la diligenza richiesta
dall’art. 1176.
▸ Quale diverso effetto
ha l'inadempimento di un'obbligazione di risultato rispetto all'inadempimento
di un'obbligazione di mezzi?
▸ Obbligazione di
risultato
▸ Inadempimento per
colpa del debitore
Il debitore perde la
controprestazione
Il debitore risarcisce
il danno
▸ lnadempimento senza
colpa del debitore
Il debitore perde la
controprestazione
Il debitore non
risarcisce il danno
▸ Obbligazioni di mezzi
▸ Inadempimento per
colpa del debitore
Il debitore perde la
controprestazione
Il debitore risarcisce
il danno
▸ Inadempimento senza
colpa del debitore
Il debitore non perde la
controprestazione
Il debitore risarcisce
il danno
▸ Si tenga presente che
se si tratta di pagare una somma di denaro o di cose fungibili, il debitore è
sempre in colpa
❍ Terminologia delle
obbligazioni
▸ Contenuto
dell'obbligazione
E' la prestazione
compresa tutte le modalità: tempo, luogo ecc.
▸ Titolo
dell'obbligazione
Atto o fatto da cui è
nata; tipo di contratto da cui è nata
▸ Oggetto
dell'obbligazione
È la prestazione o il
risultato
▸ Obbligazioni
alternative
Il debitore può
scegliere tra più prestazioni
▸ Obbligazioni reali
Sono collegate alla
proprietà di una cosa (riparazione del muro comune; pagamento delle spese
condominiali, ecc.)
▸ Obbligazioni
indivisibili
La prestazione non può
essere divisa tra i creditori (esempio: consegna di cavallo da corsa)
Vengono considerate
solidali attive e passive.
❍ Le norme suppletive
sull'obbligazione
▸ Le norme suppletive
del Codice Civile sono quelle importanti norme che stabiliscono le regole da
seguire nel caso le parti che hanno contrattato abbiano omesso di regolare
qualche aspetto del loro rapporto.
▸ In genere, ad ogni
accordo la legge aggiunge automaticamente:
● Le norme suppletive
● Le norme imperative,
che vengono a sostituire o a eliminare eventuali clausole diverse
● Quanto stabilito dagli
usi locali
▸ Se le parti non
stabiliscono diversamente, la prestazione va eseguita con la diligenza del buon
padre di famiglia.
I romani distinguevano
tre tipi di diligenza:
● Diligentia
diligentissimi
E’ la diligenza “eroica”
(ad es. del trasportatore che cerca di trasportare la merce a destinazione
attraverso una zona alluvionata, rischiando di danneggiare il mezzo e di
rimanere ferito)
● Diligentia quam suis
E’ la diligenza che si
pone nelle proprie faccende
● Diligenza
professionale
Per certe attività
(avvocato, chirurgo, architetto) va impiegata non la normale diligenza, ma,
oltre essa, la speciale perizia e lo scrupoloso rispetto delle regole che
attengono all’esercizio della professione di chi esegue la prestazione. Si dice
anche che la prestazione deve essere eseguita a regola d’arte (cioè secondo le regole dell’arte)
● Diligenza del buon
padre di famiglia
E’ la diligenza che si
pone nel curare gli interessi di una persona che ci sta a cuore (es. un figlio)
● Diligenza scarsa
E’ la negligenza o
colpa, che dà diritto al creditore di chiedere il risarcimento del danno
▸ Il debitore non può
liberarsi eseguendo una prestazione diersa da quella dovuta anche se di valore
uguale o maggiore, salvo che il creditore consenta.
▸ Il creditore può
rifiutare un adempimento parziale, salvo che la legge o gli usi dispongano
diversamente
▸ L’obbligazione si
presume parziaria attiva e solidale passiva
▸ Le parti di debito e
di credito si presumono uguali
▸ Se un debitore paga
una somma inferiore a quella dovuta, essa sarà considerata prima pagamento di
interessi e poi eventualmente, per la parte residua, di capitale
▸ Se tra debitore e
creditore esistono più debiti e il pagamento non è sufficiente ad estinguerne
che uno solo, il debitore può indicare quale debito estingue col pagamento.
Se il debitore non lo
fa, può dichiararlo il creditore.
Se né il debitore né il
creditore hanno stabilito nulla, tra due debiti si considera pagato quello
scaduto; tra due debiti scaduti quello meno garantito; tra due debiti
egualmente garantiti quello più oneroso per il debitore; tra due debiti
egualmente onerosi al più antico. Se tali criteri non soccorrono l’imputazione
è fatta proporzionalmente ai vari debiti.
▸ Se il luogo di
adempimento non è stato indicato, valgono le seguenti regole:
● Il denaro si consegna
al domicilio del creditore
● L’obbligazione di
consegnare una cosa determinata vanno adempiute nel luogo dove si trovava
quando è sorta l’obbligazione
● Le altre obbligazioni
si adempiono al domicilio del debitore.
▸ Per quanto riguarda
il tempo del pagamento, se non c’è un termine la prestazine può essere
richiesta immediatamente
▸ Se il termine è a
favore del debitore il creditore non può chiedere la prestazinoe prima della
scaenza, ma il debitore può effettuarla prima della scadenza
▸ Se il terminie è a
favore del creditore, il creditore può rifiutare la prestaione offerta prima
del termine e può chiederla anche prima del termine
▸ Se il termine è
stabilito a favore di entrambi, nessuno dei due può chiedere/offrire
l’adempimento prima del termine.
▸ Se nel contratto non
è scritto nulla, il termine si intende stabilito a favore del debitore.
▸ Il creditore può
immediatamente chiedere la prestazione se il debitore non presta le garanzie
promesse o avvengono altri gravi fatti che fanno venir meno la fiducia del
creditore.
❍ Le regole sui soggetti
legittimati ad effettuare o ricevere la prestazione
▸ “Titolare” del
diritto è il soggetto attivo del rapporto
▸ “Legittimato
attivamente” è il soggetto che pur non essendo titolare, può esercitare il
diritto:
● Rappresentante
● Gestore di affari
altrui
● Tutore
● Avvocato
▸ “Legittimato
passivamente” è il soggetto che, pur non essendo titolare, può ricevere la
prestazione:
● Rappresentante
● Gestore di affari
altrui
● Tutore
● Avvocato
▸ In quali casi il
creditore può opporsi all’adempimento del terzo?
Per “terzo” intendiamo
un soggetto estraneo al rapporto (né soggetto attivo né soggetto passivo).
Il creditore può opporsi
solo nei seguenti casi:
● Se ha un interesse a
che adempia una determinata persona (es. che un pittore dipinga il suo
ritratto)
● Se il debitore si
oppone
▸ L’art. 1188 del
Codice Civile stabilisce che il pagamento deve essere fatto al creditore o al
suo rappresentante, ovvero alla persona indicata dal creditore o autorizzata
dalla legge o dal giudice a riceverlo.
▸ Pagamento al
creditore apparente
Chi paga a colui che
aveva tutta l’apparenza del creditore paga validamente (= il suo pagamento
estingue l’obbligazione e non sarà chiamato a pagare di nuovo)
▸ Pagamento
all’incapace
Chi paga all’incapace di
agire dovrà poi dimostrare che il pagamento è andato a suo vantaggio (è entrato
nel patrimonio dell’incapace), altrimenti sarà costretto a pagare di nuovo al
legittimato a ricevere il pagamento.
❍ L’inadempimento
▸ Il debitore che non
esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno se
non prova che l’inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità
della prestazione derivante da causa a lui non imputabile (art. 1218).
▸ Si distinguono vari
tipo di inadempimento:
● Inadempimento parziale
● Inadempimento totale
● Inadempimento assoluto
(l’obbligazione, quando ci si reca dal giudice, non è stata ancora adempiuta)
● Inadempimento relativo
(l’obbligazione è stata adempiuta in ritardo)
In ciascuno di questi
casi l’inadempimento può essere con colpa o senza colpa del debitore.
▸ Il risarcimento del
danno per l’inadempimento o il ritardo deve comprendere:
▸ Danno emergente (la
perdita patrimoniale subita)
▸ Lucro cessante (i
mancati guadagni)
▸ Il danno emergente e
il lucro cessante devono essere una conseguenza: a) immediata; b) diretta del
comportamento del debitore.
▸ “Conseguenza
immediata” significa che tra il comportamento del danneggiante (es. tirare il
grilletto di una pistola puntata alla tempia di un altro) e la conseguenza
dannosa (morte del soggetto che riceve il colpo di pistola) non devono esistere
eventi intermedi, o comunque la catena di eventi intermedi (percussione del
cane sul bossolo, deflagrazione della carica, fuoriuscita del proiettile, colpo
alla testa della vittima) deve essere corta.
▸ Se una ditta di
escavazioni tronca per errore una linea elettrica e una vicina pasticceria
perde tutti i dolci che stava cuocendo e l’incasso che avrebbe realizzato dalla
loro vendita, questa è una conseguenza indiretta.
▸ “Conseguenza diretta”
vuol dire che nella normalità dei casi ad un comportamento come quello del
danneggiante (es. premere il grilletto di una pistola carica e puntata alla
testa di altra persona) segue la conseguenza che si è verificata (morte della
persona).
▸ Consideriamo il caso
di una persona che lanci un grido in una stanza con finestra che dà sulla
strada. Spaventato, il bambino affacciato alla fnestra, compie un movimento
brusco e lascia cadere un vaso in strada, davanti ad un cane. La bestia,
spaventata, si libera dal guinzaglio e si precipita in strada; un
automobilista, per evitarla, sterza bruscamente e colpisce una anziana signora.
La signora viene caricata su un’ambulanza, ma prima che arrivi a destinazione,
l’ambulanza viene urtata ad un incrocio da un’auto il cui autista stata
ascoltando il walkman. La vecchia signora muore urtando la portiera
dell’ambulanza.
In questo caso il nesso
causale è indiretto e mediato.
▸ I giudici in realtà,
da tempo non richiedono più che il danno sia “immediato”, ma richiedono
solamente che sia diretto: troppi tipi di danni sfuggirebbero infatti al
risarcimento (es. compagnia aerea che provoca un lucro cessante ad una squadra
di calcio uccidendone in un incidente la maggior parte; automobilista che
ferisce il mio impiegato impedendogli di venire al lavoro etc.)
▸ La prova
dell’esistenza e della misura del danno (onere della prova) spetta al creditore
Se il danno non può
essere provato nel suo preciso ammontare (si pensi al danno morale,
rappresentato dalle sofferenze subite, o al danno biologico, cioè al danno alla
salute) esso è liquidato dal giudice con valutazione equitativa (cioè sulla
base di un’equa considerazione delle circostanze).
▸ Il risarcimento non è
dovuto per i danni che il creditore avrebbe potuto evitare usando l’ordinaria
diligenza. Se la nostra fabbrica è rimasta ferma dieci giorni perché siamo
rimasti in attesa del gasolio che il fornitore inadempiente ha tardato ad
inviarci, non potremo chiedergli il pagamento dei lucri cessanti per l’intero
periodo, perché avremmo potuto attivarci e chiedere la consegna ad un diverso
fornitore. Tutto questo rientra in un obbligo di correttezza del creditore.
Devono però comprendersi nell’ambito della correttezza solo quelle attività che
non siano gravose o eccezionali o tali da procurare notevoli rischi o rilevanti
sacrifici al creditore.
▸ Il debitore può
evitare di risarcire il danno in caso di impossibilità sopravvenuta, se:
▸ La prestazione è
diventata oggettivamente impossibile
La oggettiva
impossibilità si verifica quando sopraggiunge un evento per cui, ragionevolmente,
nessuno sarebbe più in grado di eseguire quella specifica prestazione.
Per tale ragione:
● Non possono divenire
oggettivamente impossibili le obbligazioni di dare cose generiche perché il
genere (grano, olio, ecc.) non si esaurisce e, salvo casi specialissimi (es.
alluvione che distrugge tutti i raccolti di una regione) cose di quel genere
sono sempre reperibili sul mercato.
● Possono diventare
oggettivamente impossibili le obbligazioni di dare cose specifiche e le
obbligazioni di fare.
Una prestazione di fare
o dare si considera “impossibile” quando la diligenza o il sacrificio richiesto
per rendere possibile la prestazione sono sproporzionati rispetto a quella del
buon padre di famiglia o professionale o alla controprestazione.
● Le obbligazioni
pecuniarie, essendo obbligazioni generiche, non possono divenire oggettivamente
impossibili.
▸ La sopravvenuta
impossibilità non è imputabile al debitore.
La non imputabilità
ricorre solo quando il debitore non poteva ragionevolmente prevedere né evitare
l’evento che ha reso impossibile la prestazione.
In genere vengono
considerati imprevedibili gli eventi che si producono:
● Per caso fortuito:
fatto incontrollabile, come un incidente stradale causato da terzi che
impedisca la consegna della merce nei tempi concordati
● Per forza maggiore:
forza naturale o umana alla quale non si può resistere, come ad esempio
un’improvvisa ondata di maltempo che impedisca all’aereo carico dimerci di
decollare o di atterrare allo scalo prestabilito.
Si considera forza maggiore
qualsiasi fatto che un impegno proporzionato al tipo di obbligazione non
riuscirebbe assolutamente ad evitare, anche se esso era prevedibile. Ad
esempio, una rapina a colui che trasporta la merce è un fatto prevedibile, ma
il vettore è tenuto solo ad osservare le regole di prudenza, non a viaggiare
con una scorta armata.
Se la forza maggiore si
verifica per cause ignote (ad es. l’incendio che distrugge il mio magazzino ha
cause ignote) si applica la regola che il debitore non è liberato se rimane ignota
la causa che ha reso impossibile la prestazione.
Lo sciopero aziendale
non libera, in linea di massima, l’imprenditore dalla responsabilità
dell’inadempimento, soprattutto se il creditore dimostra che la sospensione del
lavoro poteva essere evitata con un’accorta mediazione. Lo libera invece uno
sciopero nazionale.
Si considera forza
maggiore anche il cosiddetto fatto del
principe: un ordine della pubblica autorità o una norma di legge emanata
successivamente alla nascita dell’obbligazione che impedisce o limita quel tipo
di prestazione (es. il divieto di commerciare una specie di uccelli che è
considerata protetta).
▸ In tutti gli altri
casi si ha imputabilità dell’inadempimento e risarcimento del danno. La
imputabilità dipende sempre da colpa o dolo del debitore.
Si ha colpa quando
l’inadempimento, pur non essendo stato previsto, dipende tuttavia da
negligenza, imperizia, imprudenza, inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o
discipline.
Si ha dolo quando
qualsiasi persona di media intelligenza avrebbe potuto capire che il suo
comportamento (es. ubriacarsi poche ore prima dello spettacolo cui si doveva
partecipare) rende impossibile la prestazione.
▸ E’ nullo qualsiasi
patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità per dolo o colpa
grave.
▸ Se l’inadempimento è
dipeso da colpa il debitore risponderà solo del danno prevedibile al momento in
cui è sorta l’obbligazione
Se l’inadempimento è
dipeso da dolo il debitore risponderà anche del danno non prevedibile al
momento in cui è sorta l’obbligazione.
▸ Se il debitore
nell’adempimento delle obbligazioni si vale dell’opera di terzi (ad es. un
meccanico affida la riparazione di un’auto ad un apprendista) risponde anche
dei fatti dolosi o colposi di costoro.
Naturalmente il debitore
può rivalersi nei confronti del collaboratore e chiedergli a sua volta il
risarcimento dei danni.
❍ La mora del debitore
▸ L’obbligo di
risarcire i danni al debitore non scatta automaticamente alla scadenza del
termine dell’obbligazione o dal momento in cui l’obbligazione è divenuta
esigibile. Perché la legge consideri in mora il debitore e si verifichino le
conseguenze da essa previste occorre che egli sia stato messo in mora dal creditore mediante uno dei seguenti atti:
● Intimazione scritta ad
adempiere
● Notificazione di un
atto di citazione in giudizio
La costituzione in mora
non è necessaria (si verifica automaticamente) nei seguenti casi:
● Se il debito deriva da
fatto illecito
● Se il debitore ha
dichiarato per iscritto di non voler adempiere
● Se è scaduto il
termine concordato e la prestazione deve essere eseguita al domicilio del
creditore
▸ Quali sono gli
effetti della costituzione in mora?
▸ Il debitore deve
risarcire i danni
▸ Il debitore deve
pagare gli interessi moratori
▸ Il debitore non è
liberato per la sopravvenuta impossibilità della prestazione derivanta da causa
a lui non imputabile se non prova che l’oggetto della prestazione sarebbe
ugualmente perito presso il creditore.
Se ad esempio mi ero
impegnato a consegnare un cavallo che viene ucciso da una malattia dopo che
sono stato messo in mora potrò evitare di risarcire i danni solo se provo che
la malattia si sarebbe verificata anche nelle scuderie del creditore.
Se non fossi in mora la
malattia e la morte del cavallo sarebbero state considerate cause di forza
maggiore e non sarei tenuto a risarcire il danno. Per questo si dice che la
mora “aggrava il rischio” dell’inadempimento.
❍ La mora del creditore
▸ La mora del creditore
si verifica quando questi, senza motivo legittimo, tarda ad accettare la
prestazione che il debitore formalmente gli offre. Ad esempio, se abbiamo i
magazzini pieni e rifiutiamo di ricevere la merce che il debitore ci consegna;
o se al momento dell’arrivo del trasportatore non disponiamo di personale in
grado di scaricare perché è finito il loro turno di lavoro.
▸ Il creditore non è
automaticamente in mora per il solo fatto del rifiuto. Perché la legge lo consideri
in mora e si verifichino le conseguenze da essa previste occorre che egli sia messo in mora dal debitore in uno dei
seguenti modi:
● Intimazione tramite
ufficiale giudiziario o notaio di ricevere la prestazione
● Offerta della
prestazione nei modi previsti dagli usi.
▸ Le conseguenze della
messa in mora sono le seguenti:
● Il creditore dovrà
rimborsare al debitore i danni subiti e le spese sopportate dalmomento della
costituzione in mora
● Se la prestazione
diventa impossibile durante la mora del creditore (per esempio la merce si
deteriora) sarà il creditore stesso a sopportare il danno.
❍ La clausola penale
▸ Con la clausola
penale si concorda preventivamente
l’entità del risarcimento che dovrà pagare la parte che si renda
inadempiente o adempia in ritardo.
In uno stesso contratto
è possibile stabilire una penale per il ritardo e una diversa penale per
l’inadempimento.
▸ Se l’inadempimento o
il ritardo hanno causato un danno maggiore rispetto a quanto previsto nella
clausola penale, e non è stato concordato diversamente, la clausola ha
l’effetto di limitare il risarcimento alla somma indicata.
▸ Se non si è
verificato alcun danno a seguito dell’inadempimento o ritardo si ha ugualmente
il diritto al pagamento concordato.
▸ L’art. 1383 consente
al creditore di scegliere tra il chiedere il pagamento della penale o
l’esecuzione della prestazione
▸ Una penale irrisoria
sarebbe un tentativo mascherato di aggirare l’art. 1229 che vieta qualsiasi
patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità del debitore, e
pertanto la clausola si considera nulla
▸ Una penale
“manifestamente eccessiva” può essere diminuita equamente dal giudice.
❍ La caparra
● La caparra
confirmatoria
▸ La caparra
confirmatoria consiste in una somma di denaro o in un insieme di altre cose
fungibili che una parte consegna all’altra come garanzia per l’adempimento
dell’obbligazione assunta.
▸ In caso di
adempimento la caparra dovrà essere restituita a chi l’ha versata oppure andrà
a diminuire la prestazione dovuta
▸ In caso di inadempimento,
ci si può accontentare della caparra oppure si potrà chiedere al giudice
l’esecuzione forzata del contratto e la liquidazione giudiziale del danno.
● La caparra
penitenziale
▸ La caparra
penitenziale ha la funzione di corrispettivo per il diritto di recesso che nel
contratto viene accordato ad una o ad entrambe le parti.
▸ Se recede dal
contratto la parte che ha versato la caparra, l’altra tratterrà la somma
▸ Se recede chi ha
ricevuto la caparra, questi dovrà versare all’altra parte il doppio della somma
ricevuta
▸ Se non è
espressamente prevista la facoltà di recesso la caparra si intende
confirmatoria.
❍ La novazione
▸ La novazione è un
accordo con il quale le parti sostituiscono un’obbligazione nuova a quella
originaria che così si estingue
▸ Perché si applichino
le norme sulla novazione (artt. 1230-1235) La nuova obbligazione deve essere
diversa dalla vecchia:
● Per l’oggetto (es. le
parti concordano che il debitore, invece di pagare una somma, si impegna a
cedere un bene di sua proprietà)
● Per il titolo (si
cambia ad es. un contratto di affitto di macchinari in contratto di vendita,
mantenendo il canone come pagamento rateale)
● Per il soggetto: un
nuovo debitore viene a sostituire quello originario (novazione soggettiva)
▸ Le tre figure di
novazione soggettiva sono delegazione, espromissione e accollo.
▸ Se l’obbligazione
originaria era garantita da privilegi, pegni o ipoteche, questi si estinguono
se le parti non convengono espressamente di mantenerli per il nuovo credito.
❍ La compensazione
▸ La compensazione è
l’istituto per cui, quando due soggetti si trovano ad essere contemporaneamente
creditori e debitori l’uno dell’altro le reciproche obbligazioni si estinguono
per le quantità corrispondenti.
▸ Si ha compensazione
legale (che opera automaticamente) quando i debiti sono:
● Omogenei (cioè
entrambi costituti da somme di denaro o da quantità di cose fungibili dello
stesso genere)
● Liquidi
● Esigibili
▸ La compensazione
giudiziale è operata dal giudice su istanza delle parti. E’ possibile chiedere
al giudice la compensazione quando i due debiti sono:
● Omogenei
● Esigibili
● Non liquidi, ma di
pronta e facile liquidazione
▸ La compensazione
volontaria è operata dalle parti che liberamente trovano un accordo sulla
estinzione delle reciproche obbligazioni anche se queste non sono omogenee,
liquide o esigibili.
❍ La remissione
▸ La remissione è la
rinuncia volontaria del creditore alla prestazione e ha come effetto
l’estinzione dell’obbligazione
▸ Può essere fata con
dichiarazione espressa o con un comportamento inequivocabile (es. restituzione
ald ebitore del documento dal quale risulta l’obbligazione).
❍ La confusione
▸ La confusione è la
situazione che si verifica quando le qualità di debitore e creditore vengono a
riunirsi in una stessa persona (es. il figlio, debitore, eredita il credito nei
propri confronti dal padre, creditore, alla morte di questi).
❍ La prescrizione
▸ Se il creditore non
fa valere il proprio diritto verso il debitore nei tempi fissati dalla legge il
suo diritto si estingue per prescrizione.
❍ La successione in
generale
▸ La successione è il
subentrare nell’obbligazione di un soggetto al posto di un altro. Essa può
verificarsi:
▸ Per causa di morte
▸ Per atto tra vivi
▸ La successione per
atto tra vivi può avvenire:
▸ Nella parte attiva
mediante:
● Surrogazione
● Cessione del credito
▸ Nella parte passiva
mediante:
● Delegazione
● Espromissione
● Accollo
❍ La surrogazione
▸ Si ha surrogazione
quando una persona, adempiendo un debito altrui, assume i diritti che il creditore
aveva verso il debitore
❍ La cessione di credito
▸ Con la cessione del
credito un soggetto (cedente) trasferisce a un terzo (cessionario) il credito
che vanta nei confronti del debitore.
▸ La cessione può
avvenire senza il consenso del debitore
▸ La cessione è
esclusa:
● Per i crediti che
hanno carattere personale (es. il coniuge separato non può cedere il diritto
agli alimenti)
● Per i crediti il cui
trasferimento è espressamente vietato dalla legge
● Per i crediti per i
quali le parti hanno escluso la cedibiità
▸ Se il contratto da
cui nasce l’obbligazione ceduta è invalido il credito del cessionario è
inesistente.
▸ Fino a che la
cessione non è notificata dal nuovo creditore al debitore, quest’ultimo paga
validamente al vecchio creditore, a meno che il nuovo creditore non provi che
il debitore sapesse della cessione.
▸ Se un creditore cede
lo stesso credito a due soggetti diversi, diverrà cessionario colui che per
primo notifica al ceduto (debitore) l’avvenuta cessione.
▸ Quando la cessione è
a titolo oneroso il cedente è tenuto a garantire l’esistenza del credito al
tempo della cessione
▸ Di regola il cedente
non è invece tenuto a garantire la solvenza del debitore (cioè che il debitore
paghi)
❍ La delegazione
▸ La delegazione è un
negozio giuridico con il quale un soggetto (delegante) delega un terzo
(delegato) a pagare il suo creditore (delegatario)
▸ Presupposto della
delegazione è l’esistenza di due diverse obbligazioni aventi un soggetto
comune: il delegante si trova contemporaneamente ad essere creditore verso il
delegato e debitore verso il delegatario.
Il rapporto tra
delegante e delegato si chiama rapporto di provvista
Il rapporto tra delegato
e delegatario si chiama rapporto di valuta
▸ Le norme sulla
delegazione prevedono due ipotesi:
▸ Delegazione di
pagamento
Il debitore delegato si
impegna a pagare subito il debito del delegante.
▸ Delegazione di debito
Il debitore delegato
assume l’obbligazione del delegante e l’adempirà quando questa verrà a scadenza
Il debitore originario
non è liberato della sua obbligazione salvo che il creditore non dichiari
espressamente di liberarlo.
❍ L’espromissione
▸ L’espromissione è
l’istituto per cui un terzo (espromittente), senza alcuna delegazione da parte
del debitore (espromesso), spontaneamente ne assume il debito verso il
creditore (espromissario).
▸ L’accordo di
espromissione può essere accompagnato da un accordo di surrogazione, in base al
quale il creditore, quando riceverà da noi il pagamento, ci surrogherà (cioè ci
sostituirà) nei suoi diritti verso l’espromesso.
❍ La responsabilità del
debitore
▸ L’art. 2740 del
Codice Civile stabilisce che “Il debitore risponde dell’adempimento delle
obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri”
▸ Ciò vuol dire che se
il debitore non esegue spontaneamente la prestazione dovuta, il crditore può
intraprendere un’azione di esecuzione forzata suoi suoi beni. Può chiedere,
cioè, che questi siano sottoposti a vendita e rivalersi sul ricavato.
▸ L’art. 2740 consente
di sottoporre a esecuzine sia i beni che appartenevano al debitore quando è
sorta l’obbligazione, sia quelli che sono successivamente entrati a far parte
del suo patrimonio.
❍ L’esecuzione forzata
▸ Se il creditore
dispone di una cambiale o di un assegno, essendo questi titoli esecutivi può rivolgersi all’ufficiale giudiziario e dare
immediatamente inizio al p rocedimento di esecuzione forzata sui beni del
debitore.
▸ Se il debito risulta
da un contratto, da una fattura o da qualsiasi altro documento scritto e se
consiste nel pagamento di una somma liquida di denaro o nella consegna di una
determinata quantità di cosa fungibili o di una cosa mobile determinata, il
creditore può chiedere al giudice di emettere un decreto ingiuntivo contenente
l’avvertenza che, se il debitore non provvederà ad adempiere l’obbligazione né
presenterà opposizione, si procederà ad esecuzione forzata nei suoi confronti
▸ Se il debito non
risulta da un documento scritto il creditore dovrà avviare un processo di
cognizione nel corso del quale il giudice, dopo aver accertato la reale
esistenza del credito, dopo aver verificato che vi sia stato effettivo
inadempimento e aver ascoltato le ragioni del debitore emetterò la sentenza. Se
questa sarà favorevole al creditore, costuipotrà, finalmente, dare inizio a un
procedimento di esecuzione.
❍ I creditori
chirografaci e i creditori con diritto di prelazione
▸ La legge opera una
distinzione tra creditori assistiti da una causa di prelazione e creditori
chirografari
▸ I creditori assistiti
da una causa di prelazione sono anche detti creditori
privilegiati e sono quelli che hanno diritto di essere soddisfatti per
primi e integralmente su alcuni o su tutti i beni del debitore, lasciando solo
ciò che residua ai creditori chirografari.
Attribuiscono diritto di
prelazione:
● L’ipoteca
● Il pegno
● Il privilegio
▸ Creditori
chirografari sono chiamati coloro il cui credito risulta da un contratto, da
una fattura, da una ricevuta o da altro documento
❍ L’ipoteca
▸ L’ipoteca è un
diritto reale di garanzia per effetto del quale un dato bene viene vincolato a
garanzia di un determinato credito
▸ Oggetto di ipoteca
sono generalmente i beni immobili e i beni mobili registrati; ma possono essere ipotecati anche il diritto di
usufrutto si superficie di ienfiteusi e le rendite dello stato
Se il
debitore, prima che scada il debito, si liberasse del bene ipotecato vendendolo
a terzi, il creditore, a norma dell’art. 2808, ha il diritto ei espropriare il
bene anche in confronto del terzo acquirente.
L’ipoteca si costituisce
mediante iscrizione nei registri immobiliari. “Si costituisce” significa che il
diritto di ipoteca non sorge se questa non viene iscritta nell’apposito
registro pubblico. Si dice, a questo proposito, che l’iscrizione ha effetto
costitutivo.
Grazie all’obbligo di
iscrizione, prima di procedere all’acquisto di un bene immobile o di un bene
mobile regisrato, ogni acquirente può consultare i pubblici registri (registro
immobiliare, automobilistico, navale ecc.) per accertare se tale bene è gravato
da ipoteca
L’ipoteca è un diritto
reale di garanzia, e presenta i caratteri dell’assolutezza e del diritto di
seguito.
L’ipoteca non deve
necessariamente iscriversi su tutto il bene ma può limitarsi a una parte di
questo
Sullo stesso bene
possono iscriversi più ipoteche a
garanzia di più crediti. L’ipoteca iscritta per prima è chiamata di primo grado, quella iscritta per
seconda di secondo grado e così via.
In caso di inadempimento
il titolare dell’ipoteca di primo grado può promuovere la vendita forzata
soddisfacendosi interamente sul ricavato. Sulla parte residua potranno
soddisfarsi, in ordine, i titolari di ipoteca di secondo grado, di terzo e così
via.
Proprietario del bene
ipotecato generalmente è il debitore, ma può anche essere una terzapersona che
viene chiamata terzo datore di ipoteca.
E’ nullo il patto col
quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine
fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore.
Questo per evitare che il creditore, approfittnado dello stato di bisogno del
debitore, pretenda di ipotecare beni il cui valore sia notevolmente superiore
al credito, realizzando così una forma indiretta di usura.
La costituzione di
ipoteca consiste semplicemente in un’annotazione che viene fatta sul registro
nel quale il bene è iscritto. Se si tratta di un bene immobile l’annotazione
andrà fatta sul registro immobiliare del comune nel quale il bene si trova. Se
si tratta di un autoveicolo, di una imbarcazione o di un aereo, l’annotazione
andrà fatta neglispecifici registri riservati a questo tipo di beni.
Tuttavia, perché si
possa procedere all’annotazione occorre presentare un titolo (cioè un atto o
una disposizione di legge) che sia, per il funzionario addetto, giustificativo
dell’ipoteca che gli si chiede di iscrivere.
L’ipoteca è volontaria:
● Se la volontè di
ipotecare il bene risulta da un contratto
● Se il proprietario del
bene dichiara unilateralmente, con atto scritto (escluso il testamento) di
voler iscrivere ipoteca per un certo valore a favore di una certa persona.
Sia per il contratto che
per la dichiarazione unilaterale è richiesta la forma scritta a pena di
nullità.
L’ipoteca è giudiziale
se l’elemento giustificativo (o titolo) è costituito da una sentenza del
giudice. Ogni sentenza che porta condanna al pagamento di una somma o
all’adempimento di altra obbligazione è titolo per iscrivere ipoteca sui beni
del debitore.
L’ipoteca si dice legale
nei casi in cui è la legge ad autorizzarne l’iscrizione. Questi casi sono
tassativamente indicati nell’art. 2817. Il più comune è quello che consente al
venditore di iscrivere ipoteca sul bene acquistato ma non ancora pagato
dall’acquirente.
L’ipoteca si estingue
per le cause previste dall’art. 2878, tra le quali segnaliamo:
● L’adempimento
dell’obbligazione a garanzia della quale è stata iscritta ipoteca
● La cancellazione
dell’iscrizione
● La mancata
rinnovazione dell’iscrizione dopo venti anni
● Il perimento del bene
ipotecato
❍ Il pegno
Il pegno è un diritto
reale di garanzia per effetto del quale un dato bene mobile viene vincolato a garanzia
di un determinato credito. Ciò che distingue il pegno dall’ipoteca è
essenzialmente l’oggetto.
Oggetto di pegno possono
essere:
● I beni mobili
● Le universalità di
mobili
● I crediti
● Diritti aventi ad
oggetto beni mobili
Il pegno si costituisce
per contratto, ma il contratto si perfeziona solo con la consegna al creditore
della cosa o del documento che conferisce la esclusiva disponibilità della
cosa.
La cosa o il documento
possono anche essere affidati in custodia ad un terzo.
Il creditore non può
usare la cosa avuta in pegno senza il consenso del proprietario.
Il creditore risponde
della perdita o del deterioramento del bene avuto in pegno
Il patto commissorio è
vietato anche per il pegno. Tuttavia il creditore può domandare al giudice che
la cosa avuta in pegno gli sia assegnata in pagamento fino a concorrenza del
debito.
Nel pegnodi crediti la
costituzione avviene notificando al debitore che, alla scadenza del debito, non
dovrà eseguire il pagamento nelle mani del proprio creditore, ma in quelle del
pignorante. La notificazione non è necessaria se la costituzione di pegno
risulta accettata dal debitore con scrittura avente data cerca.
Proprietario del bene o
titolare del credito dato in pegno può essere anche un terzo che prende il nome
di terzo datore di pegno.
❍ I privilegi
Il privilegio è una
causa di prelazione (cioè di preferenza) che la legge accorda ad alcuni crediti
in considerazione della loro particolare natura.
Se i beni del debitore
dovessero essere sottoposti ad esecuzione forzata, i creditori privilegiati
avrebbero diritto di rivalersi sul ricavato prima dei creditori chirografari.
Il privilegio è
accordato dalla legge in considerazione della causa del credito.
La legge prevede due
tipi di privilegio, detti rispettivamente privilegio generale e privilegio
speciale
Il privilegio generale
interessa i beni mobili del debitore.
Con il ricavato della
loro vendita forzata dovranno essere innanzi tutto pagati:
● Lo stato, per le spese
di giustizia
● I prestatori di lavoro
subordinato per le retribuzioni mancate e per il risarcimento dei danni
conseguenti al mancato versamento, da parte del datore di lavoro, dei
contributi previdenziali
● Altre categorie
(professionisti, artigiani ecc.)
Il privilegio speciale è
invece accordato ai creditori sugli specifici beni mobili o immobili ai quali
il credito si riferisce.
Hanno per esempio
privilegio speciale:
● L’albergatore sulle
cose portate in albergo dai loro clienti
● Il vettore sulle cose
trasportate
● ecc.
Il privilegio speciale
attribuisce al titolare un diritto di seguto: il creditore privilegiato può
soddisfarsi sul bene anche se questo non si trova più nel patrimonio del
dabitore ma è stato acquistato da un terzo.
Se su uno stesso bene
esistono privilegi, pegni e ipoteche la legge stabilisce che:
● Il pegno precede il
privilegio speciale sui beni mobili
● Il privilegio sui beni
immobili precede l’ipoteca.
❍ Le garanzie personali:
la fideiussione e l’avallo
La fideiussione è un
contratto con il quale una parte (fideiussore o garante), obbligandosi
personalmente verso il creditore garantisce l’adempimento di un’obbligazione
altrui.
Il contratto che si
stipula tra fideiussore e creditore ha carattere accessorio: se risulta
invalida l’obblgazione garantita anche il fideiussore sarebbe liberato.
In caso di inadempimento
il fideiussore risponde in solido con l’obbligato principare
Il fideiussore ha
diritto di regresso nei confronti del debitore principale: ha cioè diritto di
riavere da lui quanto ha pagato per lui.
L’avallo è un negozio
per il quale una persona (avallante) garantisce il pagamento di una cambiale da
parte dell’obbligato cambiario (avallato).
❍ Le azioni a tutela
della garanzia patrimoniale in generale
▸ L’ordinamento ha
predisposto a tutela del creditore che non abbia specifiche garanzie, tre
azioni:
● Il sequestro
conservativo
● L’azione revocatoria
ordinaria.
● L’azione surrogatoria
❍ Il sequestro
conservativo
Il creditore può
chiedere al giudice di porre sotto sequestro alcuni beni del debitore al fine
di conservarli come garanzia per il nostro credito.
Se la domanda è accolta,
i beni mobili sottoposti a sequestro conservativo vengono affidati a un custode
(che potrebbe anche essere lo stesso debitore) mentre per i beni immobili e i
beni mobili registrati è sufficiente la trascrizione del provvedimento di
sequestro nel pubblico registro.
Se il venditore vendesse
a terzi la cosa sequestrata la vendita sarebbe valida tra lui e l’acquirente,
ma non ha effetto nei confronti del creditore sequestrante, che può sempre
chiedere che l’immobile sia espropriato e venduto se egli non viene pagato alla
scadenza.
❍ L’azione revocatoria
ordinaria
L’azione revocatoria
prevista dall’art. 2901, chiamata azione
revocatoria ordinaria per distinguerla da quella prevista dalla legge sul
fallimento (chiamata azione revocatoria
fallimentare) consente al creditore di chiedere al giudice che siano
dichiarati inefficaci nei suoi confronti gli atti di disposizione del
patrimonio con i quali il debitore, consapevolmente, rechi pregiudizio alle sue
ragioni.
Il creditore che chiede
la revoca dell’atto di disposizione deve provare:
● L’effettivo danno che
gli deriva dall’atto di disposizione (per es. il valore dei beni che rimangono
al debitore è inferiore all’importo del suo debito)
● La consapevolezza, da
parte del debitore, del danno che l’atto procura al creditore
● La consapevolezza, da
parte del terzo che acquista la cosa a titolo oneroso, del danno che il suo
acquisto procura al creditore
Il creditore può
chiedere che sia revocata, oltre agli atti di disposizione dei beni, anche la
costituzione di pegni e ipoteche.
L’azione si prescrive in
cinque anni dalla data dell’atto di disposizione.
Se colui che ha compiuto
l’atto revocato ha più creditori, l’azione revocatoria rende l’atto inefficace
solo nei confronti del creditore che la ha promossa.
❍ L’azione surrogatoria
L’azione surrogatoria
consente al creditore di sostituirsi al proprio debitore esercitando i diritti
e le azioni che a questi spettano verso i terzi.
I beni recuperati, una
volta entrati nel patrimonio del debitore, costituiranno generica garanzia per
tutti i creditori e non solo per chi ha
intrapreso l’azione.
Sono esclusi dall’azione
surrogatoria i diritti che non hanno contenuto patrimoniale o che hanno
carattere strettamente personale, come quelli nascenti da rapporti di famiglia.
❍ Le obbligazioni da
fatto illecito
E’ illecito qualsiasi
fatto colposo o doloso compiuto in violazione di doveri giuridici.
Può trattarsi di un fatto commissivo, consistente nel fare una determinata cosa, oppure in un
fatto omissivo, consistente nel non fare una determinata cosa.
L’illecito penale (detto
anche reato) consiste nella violazione, colposa o dolosa, di uno specifico
dovere imposto da una norma di diritto penale. Come sanzione comporta una pena
detentiva o pecuniaria
L’illecito civile
consiste nella violazione colposa o dolosa del generale dovere di non recare
danno ingiusto ad altri. Come sanzione comporta, essenzialemnte l’obbligo di
risarcire il danno.
E’ da sottolineare che
nell’illecito civile, se non c’è il danno, non c’è neanche sanzione.
Un medesimo fatto può
essere contemporaneamente illecito civile e penale
Il diritto al
risarcimento per un danno subito a causa di un fatto illecito altrui si
prescrive in cinque anni. In casi particolari (circolazione di veicoli ecc.) il
termine è più breve.
La responsabilità per
fatto illecito viene anche chiamata extracontrattuale o aquiliana
❍ L’illecito civile
Dice l’art. 2043 che
“qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto,
obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.
I requisiti del danno
sono quindi:
● Il fatto ingiusto
● La colpa o il dolo
● Il rapporto diretto di
causalità
❍ Quando il danno è
ingiusto
Non è ingiusto il danno
causato nel regolare esercizio del proprio diritto (es. se un imprenditore
manda in fallimento un altro imprenditore facendogli concorrenza)
E’ ingiusto il danno che
deriva dalla lesinoe di un interesse altrui meritevole di tutela secondo
l’ordinamento giuridico. Sarebbe ingiusto il danno che un imprenditore arreca
ad un altro facendogli concorrenza sleale.
In pratica, sono danni
ingiusti quelli che derivano dalla violazione:
● Di un diritto della
personalità (integrità fisica, salute, onore ecc.)
● Di un diritto reale
● Di un diritto al mantenimento
derivante da rapporti di famiglia (il figlio viene privato del mantenimento a
seguito della uccisione del padre)
● Di un diritto di
credito: è ingiusto il danno subito dal creditore rimasto privo della
prestazione a cui ha diritto perché il fatto illecito altrui ha posto il
debitore nell’impossibilità di adempiere esattamente l’obbligazione assunta.
● Alcuni studiosi
considerano danno risarcibile anche quello derivante dalla lesione di interessi
legittimi: sarà la Pubblica Amministrazione a dover rispondere in solido col
funzionario che ha arrecato il danno a un privato agendo scorrettamente.
❍ Differenze tra
illecito contrattuale ed extracontrattuale
▸ L’illecito
contrattuale deriva dalla violazione di un obbligo di prestazione; l’illecito
extracontrattuale deriva normalmente dalla violazione di un diritto assoluto
▸ L’onere della prova,
nell’illecito extracontrattuale spetta normalmente al danneggiato, mentre
nell’illecito contrattuale è il debitore che deve provare che l’inadempimento
deriva da causa a lui non imputabile.
▸ Nell’illecito
contrattuale, a meno di non essere in dolo, il debitore risarcisce solo i danni
prevedibili, mentre nell’illecito extracontrattuale non esiste questa
limitazione.
❍ La reintegrazione in
forma specifica
Il danneggiato può
chiedere la reintegrazione in forma specifica, qualora sia in tutto o in parte
possibile (es. demolizione della costruzione fatta sul nostro terreno).
Tuttavia il giudice può disporre che il risarcimento avvenga solo per
equivalente (cioè attraverso il pagamento di una somma di denaro) se la
reintegrazione in forma specifica risulta eccessivamente costosa per il
debitore.
❍ La responsabilità
solidale
Se il fatto dannoso è
imputabile a più persone, tutte sono obbligate in solido al risarcimento del danno.
Nel dubbio le singole responsabilità si presumono uguali.
❍ Il danno morale e il
danno biologico
Danno morale è chiamato
il danno prodotto dalla sofferenza fisica o psichica che un soggetto è
costretto a sopportare a causa di un fatto illecito altrui.
Esso è risarcibile solo
quando è causato da un fatto che costituisce illecito penale.
Possono agire in
giudizio anche i congiunti più stretti della vittima, per il trauma da essi
subito.
La valutazione del danno
morale resta affidata al prudente apprezzamento del giudice.
Danno biologico o danno
alla salute è il danno che deriva dalla violazione del diritto alla pienezza
della vita e alla completa esplicazione della propria personalità morale o
intellettuale. Vi rientrano il danno estetico, il danno alla sfera sessuale e
più in generale alla vita di relazione.
E’ considerato un danno
patrimoniale, non morale, e perciò può essere chiesto anche se c’è illecito
civile e non semplicemente illecito penale.
❍ La legittima difesa e
lo stato di necessità
Ci sono due ipotesi in
cui il danno provocato da altri trova una giustificazione e pertanto non è
risarcibile: la legittima difesa e lo stato di necessità.
Agisce per legittima
difesa chi commette il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di
difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa
ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionale all’offesa.
Il pericolo deve essere attuale: non si può aggredire il
rapinatore che si incontra casualmente per strada due ore dopo la rapina.
La difesa deve essere
proporzionale all’offesa: il codice penale punisce l’eccesso di difesa di chi, ad es. spara e uccide un ladruncolo che
poteva essere messo facilmente in fuga con mezzi meno cruenti.
Agisce in stato di
necessità chi compie un fatto costretto dalla necessità di salvare sé o altri
dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, e il pericolo non è stato
da lui volontariamente causato né era altrimenti evitabile.
Nel caso di danno
inflitto in stato di necessità al danneggiato è dovuta un’indennità la cui
misura è rimessa all’equo apprezzamento del giudice.
Nello stato di necessità
occorre che il pericolo sia attuale; che consista in un danno grave alla
persona e non alle cose; che non sia evitabile; che la situaizone di necessità non
sia stata provocata dal danneggiante (ad es. che egli non si sia messo in barca
imprudentemente con una tempesta in arrivo e poi abbia ucciso il compagno per
tenere per sé l’unico salvagente).
❍ Responsabilità
indiretta e responsabilità oggettiva.
● Si ha responsabilità
indiretta nei casi in cui si è obbligati a risarcire il danno causato da
un’altra persona:
▸ Responsabilità di chi
ha l’obbligo di educare e controllare i minori
Il padre, la madre o il
tutore sono responsabili del danno causato dalf atto illecito dei figli minori
non emancipati o delle persone soggette
alla tutela, che abitano con loro
I precettori e coloro
che insegnano un mestiere o un’arte sono responsabili del danno causato dal
fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la
loro vigilanza
Queste persone sono
liberate dalla responsabilità solo se provano di non aver potuto impedire il
fatto
Il dovere di vigilanza
non deve essere inteso in senso assoluto, ma va correlato all’età e
all’educazione del minore. Se questi ha dato prova di maturità e senso di
responsabilità, i genitori potranno consentire adeguati margini di libertà.
L’obbligo di vigilanza
degli insegnanti non ha carattere assoluto ed è inversamente proporzionale
all’età e al normale grado di maturazione degli alunni. Con l’avvicinarsi di
costoro alla maggiore età, non è richiesta la continua presentza degli
insegnanti, purché non manchino le più elementari misure organizzative dirette
a mantenere la disciplina tra gli allievi.
▸ Responsabilità del
datore di lavoro per gli illeciti commessi dai propri dipendenti nell’esercizio
delle loro mansioni
Condizione per essere
responsabili del fatto altrui è in questo caso che l’altra persona agisse in
quel momento sotto la direzione e la vigilanza del datore di lavoro: se
affidiamo un lavoro da svolgere in piena autonomia, magari a casa propria
(lavoro a domicilio) non saremo ritenuti resoponsabili dei danni causati dal
lavoratore.
Se una guardia giurata
di una nostra impresa prende parte, durante il turno di servizio, ad una
rapina, si è egualmente responsabili, perché il danno risarcibile è non solo
quello avvenuto nello svolgimento delle mansioni, ma anche in occasione dello svolgimento delle mansioni.
● Si ha responsabilità
oggettiva quando un soggetto è ritenuto
respnsabile di un fatto anche se nel suo comportamento non è ravvisabile colpa
o dolo:
▸ Responsabilità per
attività pericolose
Chiunque causa un danno
ad altri nello svolgimento di una attività pericolosa, per sua natura o per la
natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di aver
adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno.
Ricadono in questo caso
le attività delle grandi imprese industriali, delle raffinerie, ma anche delle
imprese edili ecc.
Può liberarsi da tale
responsabilità solo chi prova di aver adottato tutti gli accorgimenti: la
normale diligenza non è sufficiente.
Il produttore è
responsabile dei danni causati dai prodotti difettosi che abbia messo in circolazione.
Potrà liberarsi da tale
responsabilità solo provando che nella lavorazione si è attenuto ai più moderni
ritrovati scientifici e tecnici e che il prodotto era del tutto conforme alle
norme prescritte per la sua fabbricazione.
Norme specifiche sulle
responsabiltà del produttore sono contenute nel d.p.r. n. 224 del 24 maggio
1988, emanato in attuazine della direttiva Cee 85/374.
▸ Responsabilità per
danni causati da cose che si hanno in custodia
Ciascuno è responsabile
del danno causato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito.
Ci si può liberare della
responsabiiltà provando che a determinare il danno è stato un caso fortuito,
cioè un evento assolutamente imprevedibile. Non basterà provare di aver agito
con normale diligenza e di essere senza colpa.
Ci si può liberare anche
dimostrando che il fatto è stato causato esclusivamente da colpa del
danneggiato.
▸ Responsabilità per
danni causati da rovina di edificio
Il proprietario di un
edificio o di altra costruzione è responsabile dei danni causati dalla loro
rovina, salvo che provi che questa nonè dovuta a difetto di manutenzione o a
vizio di costruzione
▸ Responsabilità per
danni causati da animali
Il proprietario di un
animale o chi se ne serve per il tempo in cui l’ha in uso, è responsabile dei
danni cagionati dall’animale, sia che fosse stoto la sua custodia, sia fhe
fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito.
Anche in questo caso
siamo in presenza di una responsabilità attribuita dall’ordinamento
indipendentemente da ogni effettiva colpa.
La responsabilità può
essere evitata provando che il fatto è stato determinato da caso fortuito, cioè
da un evento veramente eccezionale e imprevedibile oppure provando l’esclusiva
colpa del danneggiato.
Per caso fortuito deve
intendersi un evento realmente
imprevedibile e inevitabile (es. la rottura della catena a cui è legato un cane
a causa di un fulmine).
La colpa del danneggiato
può liberare il danneggiante dalla responsabilità solo quando il proprietario
dell’animale ha adottato tutte le misure necessarie per impedire intromissioni
oppure ha richiamato l’attenzioen del terzo sull’esistenza del pericolo e suo
divieto di entrare nel lugoo in cui l’animale è custodito.
▸ Responsabilità per
danni causati da circolazione di veicoli.
Il conducente di un
veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a
persone o cose dalla circolazione del veicolo se non prova di avere fatto tutto
il possibile per evitare il danno.
Ancora una volta siamo
in presenza di una norma che prevede una responsabilità oggettiva. Il
conducente, infatti, è ritenuto responsabile del danno indipendentemente da
ogni colpa ravvisabile nel suo comportamento.
Egli potrà essere
liberato dalla responsabiiltà solo se prova di aver fatto tutto il possibile
per evitare il danno, cioè dimostrando che vi è stata esclusiva colpa del
danneggiato oppure che si sia verificato
un caso fortuito (es. comparsa di una macchia d’olio sull’asfalto).
Nel caso di scontro tra
veicoli si presume, fino a prova contraria, che vi sia concorso di colpa, cioè
che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno.
Il diritto al
risarcimento si prescrive in due anni.
Se qualcuno senza il
nostro consenso utilizza la nostra automobile e provoca un incidente, il
proprietario è responsabile in solido col conducente se nonprova che la
circolazione è avvenuta contro la sua volontà: in altre parole, la semplice
mancanza di consenso non è sufficiente; occorre la prova che il
proprietario ha ad es. chiuso gli
sportelli e a tolto la chiave del circuito di avviamento.