Tecniche di controllo della libido

 

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Metabolismo del testosterone

Depressori chimici ed alimentari della libido

Restrizione calorica

Vegetarianesimo

Dieta ipoproteica

Esaltatori chimici ed alimentari della libido

Atteggiamenti sociali ed orientamenti dei mass-media favorevoli al sesso

Compagnie ed immagini

I pericoli dell’iperattività sessuale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Metabolismo del testosterone

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Il testosterone è definito “l’ormone del desiderio maschile” per eccellenza. Soggetti femminili cui erano state sperimentalmente somministrate moderate dosi di testosterone hanno riferito di sgradevolissime sensazioni di perdita di controllo istintuale.

Il testosterone viene prodotto dal tessuto interstiziale delle gonadi e nella forma di testosterone è inattivo nel sangue.

Si attiva come diidrotestosterone solo quando raggiunge gli organi bersaglio: i bulbi piliferi, la prostata, l'ipofisi.

La produzione del testosterone viene regolata dall'ipofisi: a differenza della donna, in cui l'andamento della produzione ormonale è ciclico, nel caso dell'uomo l'ipofisi inibisce la produzione quando è eccessiva e la fa aumentare quando è carente, agendo come interruttore. Per cui si dice che la produzione maschile di testosterone è "impulsiva".

Non esiste pertanto un momento preferenziale della giornata per assumere gli antiandrogeni

Il livello sierico del testosterone si riduce con l’età: il testosterone dai 45-50 anni in avanti presanta un calo dell’1% l’anno.

 

 

 

Depressori chimici ed alimentari della libido

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L’asterisco indica che la sostanza può essere assunta solo col consenso e la supervisione di un medico ed acquistata con ricetta medica

 

   Lattuga

La lattuga veniva nell’antichità chiamata “pianta degli eunuchi” perché la linfa contenuta nelle sue foglie ha proprietà sedative.

Gli Ebrei, gli egiziani e i Romani ne facevano grande uso. Emolliente, rinfrescante, calmante, sedativa e lassativa, l’acqua di cottura, bevuta lentamente la sera prima di coricarsi è un sedativo naturale. Abbassa la pressione sanguigna. Galeno, il grande medico dell’antichità, alla sera cenava con una grande insalata di lattuga.

 

   Agnocasto

A questa pianta venivano nell’antichità associate spiccate proprietà sedative ed antiafrodisiache

 

   Rauwolfia serpentina

Pianta selvatica dei paesi caldi il cui estratto è un noto e potente sedativo ed inibitore degli impulsi, utilizzato anche dall’industria farmaceutica.

 

   Inibitori della prolattina: Liquirizia

La liquirizia agisce aumentando i livelli di prolattina nel sangue. La prolattina è un ormone antagonista del testosterone.

Secondo recenti studi, l’azione antiandrogena è così spiccata che il consumo di più di 8-10 grammi al giorno può condurre ad impotenza maschile.

 

   Sedativi vegetali: Valeriana

La valeriana è un potente sedativo, che può facilmente risultare narcotico.

 

   Inibitori delle oscillazioni dell’umore: Iperico

L’estratto di iperico, detto anche “erba di San Giovanni” o “erba scacciadiavoli” avrebbe, secondo studi degli ultimi anni, un potente effetto riequilibratore dell’umore, soprattutto in virtù del principio attivo ipericina.

Va segnalato però che un’altra recente serie di studi starebbe a dimostrare che quello dell’iperico è poco più che un effetto placebo.

 

   Antiandrogeni: Inibitori della prolattina*

Antiandrogeni come il levopraid (sulpiride) agiscono aumentando la prolattina, che è un'ormone antagonista del testosterone

 

   Antiandrogeni: Triptorelin*

Sostanza sperimentata nell’ospedale di Gerusalemme per il trattamento farmacologico della pedofilia e di altre deviazioni sessuali socialmente pericolose, ha mostrato di poter bloccare la produzione del testosterone.

 

   Antiandrogeni: Acetato di ciproterone*

Potente inibitore della sintesi del testosterone utilizzato nella cura dell’ingrossamento della prostata e del cancro alla prostata. Il testosterone è infatti capace di favorire ipertrofia e cancro, e quindi la cura di elezione prevede un abbattimento dei livelli di tale ormone.

L’Androcur è una tipica formulazione utilizzata in tale cura.

 

   Antiandrogeni: Medrossiprogesterone*

Viene utilizzato in programmi integrati miranti a ridurre l’aggressività in soggetti colpevoli di reati sessuali violenti.

 

   Antiandrogeni: Finasteride*

Questo farmaco che inibisce la trasformazione di diidrotestosterone in testosterone che avviene negli organi-bersaglio dell’ormone era stato originariamente utilizzato dalla multinazionale Merck per la cura del cancro prostatico. Una successiva sperimentazione a dosaggi più bassi (1 mg. al giorno) ha consentito di mettere a punto una formulazione venduta per la cura della caduta dei capelli.

La finasteride ha un effetto depressivo del testosterone, ma a livello periferico.

E’ in corso la sperimentazione di un farmaco più potente, il dinasteride, che inibisce entrambe le forme attive del testosterone.

 

   Inibitori delle oscillazioni dell’umore: Acido valproico*

Potente farmaco antiepilettico utilizzato con successo nella cura delle fasi maniacali del disturbo bipolare e nel trattamento dei disturbi compulsivi come il gioco d’azzardo compulsivo, la bulimia, la spesa compulsiva e simili.

 

   Inibitori delle oscillazioni dell’umore: Litio*

Sedativo generale e riequilibratore dell’umore scoperto negli anni ’50 dai ricercatori australiani, che notarono che inibiva l’iperattività delle cavie di laboratorio.

Recenti studi mostrano che è anche un potente neuroprotettore.

 

   Inibitori delle oscillazioni dell’umore: Prozac*

I giudizi su questo farmaco sono molto contrastanti. Non pochi pazienti non hanno rilevato alcun tipo di miglioramento nel proprio umore o comportamento.

 

   Sedativi: Benzodiazepine in formulazione non narcotica*

Le benzodiazepine sono state utilizzate nei decenni successivi alla loro scoperta per la sedazione dei disturbi di pazienti psichiatrici ospedalizzati e non ospedalizzati ma seguiti dal servizio di assistenza domiciliare.

Uno studio dell’Ospedale San Raffaele di Milano rivela che negli anni ’60, ’70 ed ’80 gli psichiatri hanno optato per un uso puramente sedativo degli psicofarmaci piuttosto che di supporto ad una terapia mirante a modificare il comportamento volontario del soggetto.

L’uso sedativo degli psicofarmaci, sebbene considerato da molti psichiatri progressisti una soluzione “di ripiego” ha un indubbio valore terapeutico.

 

   Sedativi: Barbiturici*

Ormai abbandonati come sonniferi per i pesanti effetti collaterali, i barbiturici sono tuttora utilizzati con successo in molte formulazioni commerciali (Gardenale, Luminale etc.) come antiepilettici ed inibitori degli impulsi.

 

   Anticoncezionali con effetto antiandrogeno*

Diversi anticoncezionali presentano un effetto antiandrogeno che viene utilizzato ad esempio per la cura dell’ipertricosi e l’acne femminile.

 

   Altri farmaci con effetto depressivo della libido*

Sono molti (almeno 200) i farmaci che possono determinare, come effetto collaterale, depressione della libido e anche impotenza: dai diuretici a quelli per la pressione alta, alcuni antidepressivi, molti sedativi ed altri ancora.

 

   The alla menta

Recenti sperimentazioni mostrano che ha una spiccata efficacia antiandrogena contro l’ipertricosi e l’acne.

 

   Deficienza di zinco

Lo zinco è una sostanza essenziale per la spermatogenesi. La sua mancanza diminuisce il numero e la mobilità degli spermatozoi.

Le ostriche, notoriamente ritenute afrodisiache, sono ricchissime di zinco.

 

   Acidi grassi Omega-3

Recenti studi mostrano come un iperdosaggio di acidi grassi Omega-3, presenti soprattutto nei pesci dei mari freddi, ha un potente effetto inibitore degli attacchi epilettici.

Il meccanismo di riequilibrio delle interazioni tra neuroni non è ancora ben noto, ma è possibile che un iperdosaggio di Omega-3 possa essere utilizzato per la cura dei disturbi comportamentali compulsivi.

 

 

 

Restrizione calorica

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La restrizione calorica, compresa la sua forma estrema (digiuno) è un ben noto e potente strumento di depressione della libido, menzionata nei testi dei Padri del deserto e dei Padri della Chiesa.

La tradizione cattolica ci ha tramandato la famosa Lettera ad Eustochio di San Gerolamo, epistola sulla verginità in cui si insegna il valore del digiuno contro la sensualità.

Per “digiuno” molti padri della Chiesa non intendevano la privazione occasionale di cibo, ma il costume di un vitto costantemente parco al limite della povertà, allo scopo di controllare gli istinti.

Nella forma di semidigiuno la restrizione calorica ha mostrato, in sperimentazioni cliniche, di riuscire a sedare l’agitazione in soggetti schizofrenici altrimenti non trattabili.

E’ noto che il digiuno provoca nelle donne anoressiche la cessazione del ciclo mensile.

Recenti sperimentazioni mostrano che la restrizione calorica (1600 calorie al giorno) inibisce le reazioni ossidative nella cellula animale, aumentando sia la vita media sia il limite della vita di una specie. Scientific American ha dedicato negli ultimi anni articoli sui risultati degli studi sulla restrizione calorica.

NOTA BENE: Il digiuno e la restrizione calorica vanno ovviamente intrapresi solo col consenso e la supervisione di un medico e in generale da soggetti adulti, che hanno completato lo sviluppo corporeo.

 

 

 

Vegetarianesimo

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Nella tradizione spirituale si trovano autori che affermano che il cibo carneo esalta la libido, mentre il cibo vegetale, più “freddo”, contribuisce a tenerla sotto controllo.

Di fatto le carni bovine contengono elevati livelli di testosterone, che viene in parte prodotto dall’animale, in parte somministrato illegalmente per favorire lo sviluppo della massa muscolare dell’animale.

L’elevatissima incidenza del cancro al colon-retto,  dell’ipertrofia prostatica e del cancro alla prostata tra i forti consumatori di carne potrebbe essere un indizio che chi consuma significative quantità di carni rosse assume una quantità di testosterone superiore a quella di chi non ne consuma o ne consuma moderatamente.

Le carni rosse sono pure ricche di colesterolo, che è un precursore del testosterone.

Le carni favoriscono anche una dieta iperproteica, e l’abbondanza di proteine rende più agevole all’organismo la produzione di testosterone.

 

 

Dieta ipoproteica

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Uno dei meccanismi attraverso cui la restrizione calorica agisce come depressore della libido passa attraverso la limitazione della quantità di proteine giornaliere.

Le proteine giocano un ruolo importante nella sintesi del testosterone, e la diminuzione della loro disponibilità si riflette sulla sintesi di tale ormone.

 

Esaltatori chimici ed alimentari della libido

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L’autore di questo documento ritiene che la elencazione delle sostanze afrodisiache sia inutile, visto il bombardamento mediatico al riguardo, ed inopportuna in questa sede.

Si tratterà qui piuttosto di sostanze la cui influenza negativa sul controllo della psiche è meno nota e più insidiosa.

 

   Eccessi alimentari

Non pochi medici ritengono che il rito di mangiare ostriche o cibi piccanti e ricchi prima dell’atto sessuale non abbia niente a che fare con supposti effetti afrodisiaci di questi cibi, ma piuttosto con la sferzata che un pasto ipercalorico dà al metabolismo. Subito dopo tale pasto la temperatura corporea aumenta (“termogenesi”) e le reazioni chimiche delle cellule si incrementano, creando un eccesso di energia che può essere utilizzato nell’atto sessuale.

Un pasto ricco di proteine può elevare i livelli di norepinefrina e dopamina, accentuando lo stato di attenzione e di sicurezza di sé.

 

   Caffeina e teina

Oltre che provocare irrequietudine serale e difficoltà di addormentamento, caffè e the possono favorire una condizione di blanda agitazione che alla lunga non risulta favorevole al controllo della psiche in generale.

 

   Cioccolato

Il cioccolato è ricco di alcaloidi e sostanze ad azione euforizzante, come la teobromina e la feniletilamina. Vedi quanto detto a proposito del consumo di caffè e the.

E’ ormai scientificamente confermato che cacao e cioccolato stimolano la circolazione di neurotrasmettitori legati al desiderio sessuale e alla libido.

 

   Zuccheri semplici

Non pochi medici “naturopati” sono convinti che l’altissima percentuale di zuccheri semplici contenuti nei cibi che consumiamo quotidianamente siano responsabili di pericolosi sbalzi di umore.

Di fatto, in soggetti con un alterato metabolismo degli zuccheri, come i diabetici, si osservano significativi sbalzi ed alterazioni dell’umore.

Sarebbe consigliabile diminuire l’assunzione giornaliera di zuccheri semplici (saccarosio, fruttosio, destrosio etc.) a favore di zuccheri complessi come gli amidi, che, essendo demoliti più lentamente dall’apparato digerente producono un flusso glicemico più costante e regolare.

 

   Sesso regolare e intenso

Come può confermare qualsiasi endocrinologo, il sesso regolare e intenso mantiene elevata la produzione di testosterone e conseguentemente il livello di desiderio maschile.

 

 

 

Atteggiamenti sociali ed orientamenti dei mass-media favorevoli al sesso

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Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha rivalutato il sesso come “gioia della vita” e dono di Dio per la felicità della coppia.

L’ondata libertaria del ’68 ha portato ad una diffusione onnipervasiva della pornografia e ad una costante suggestione che presenta l’attenzione ad un “sesso appagante” come elemento importante per la qualità della vita e del rapporto di coppia.

Gli studi di Masterson e Johnson hanno condotto ad una pletora di libri di “esercizi per migliorare il sesso” allo scopo di raggiungere e consolidare la felicità domestica.

Si moltiplicano dalle rubriche mediche dei giornali le raccomandazioni a fare sesso con regolarità con la segnalazione dei benefici psicologici e fisiologici di tale pratica, benefici “che la scienza viene ogni giorno scoprendo e confermando”.

Si affronta ormai apertamente la questione del sesso in età avanzata e degli ausili clinici e farmacologici ad esso. La mancanza di sesso in età avanzata viene considerata una malattia debilitante da curare con adeguate somministrazioni di testosterone e di farmaci contro l’impotenza erettile.

Questa formidabile pressione culturale può portare soggetti che dispongono di limitate risorse culturali, introspettive e di sensibilità morale a concludere che il sesso sia qualcosa da utilizzare per ottenere piacere e gratificazione, allo stesso modo di un buon pasto, di una sigaretta, di un bicchiere di vino, se non addirittura uno “sport” cui dedicarsi con passione, collezionando prestazioni e partners.

Ad un livello ancora più basso, fa parte di molte sottoculture la identificazione tra virilità sessuale e virilità tout court.

 

 

Compagnie ed immagini

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Le immagini captate dalla pubblicità, dai materiali pornografici, ma anche dalla vita di ogni giorno agiscono sottilmente aumentando la pressione libidica.

Le compagnie in cui si fanno discorsi scurrili e di soggetto sessuale sono una condizione che favorisce la perdita di controlli libidico.

 

 

I pericoli dell’iperattività sessuale

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La recente ed importante letteratura statunitense sul preoccupante fenomeno della sex addiction e dei disturbi compulsivi del comportamento sessuale che interessano un numero sempre crescente di persone, anche adolescenti, e possono condurre a gravissime conseguenze personali e sociali (si vedano in proposito i casi veramente impressionanti raccolti nella pregevole ricerca Don’t call it love coordinata da Patrick Cairnes) concorda sul fatto che il sesso, pur essendo indiscutibilmente un elemento essenziale della nostra vita che, se vissuto in modo sano, può contribuire ad arricchirla, è però un istinto estremamente potente, che può rivelare aspetti pericolosi e autodistruttivi se non gestito con equilibrio e – diciamolo pure – con cautela.

Qui di seguito viene indicata una serie di usi impropri del sesso (come strumento di gratificazione, come surrogato di legami emotivi profondi, come parodia della virilità, come mezzo di dominio, come strumento per stordirsi e sedare sentimenti di inquietudine e inadeguatezza. ecc.) e di pericoli legati a tali usi impropri.

   Malattie a trasmissione sessuale

Una iperattività sessuale promiscua incrementa significativamente il pericolo di malattie a trasmissione sessuale, su cui vedi l’apposito paragrafo.

   Gusto del pericolo

Da interviste a prostitute emerge come dato preoccupante che la richiesta tipica di una buona parte dei clienti è: a) avere rapporti vaginali ed anali non protetti; b) avere rapporti orali (baci) non protetti; c) avere rapporti orogenitali non protetti.

Di fatto, durante il tempo dell’atto sessuale si scatenano istinti geneticamente programmati alla procreazione, che spingono a livello inconscio ad eliminare le barriere alla emissione del seme.

Pure preoccupante è il basso livello di educazione sessuale delle prostitute e dei prostituti: da interviste effettuate risulta che non pochi prostituti adolescenti asiatici sono convinti di poter evitare l’AIDS semplicemente assumendo delle “pillole” non meglio identificate che sono vendute loro da farmacisti senza scrupoli come agenti preventivi del virus; non poche prostitute pensano che una semplice lavanda vaginale dopo un rapporto non protetto possa immunizzarle da infezioni e gravidanze indesiderate.

Le stesse condizioni in cui viene consumato l’atto sessuale mercenario, spesso in auto o in stanze di fortuna, rende impossibile una corretta e tempestiva igiene dopo l’atto.

   Promiscuità

Il sesso ha una fortissima componente fisica, legata più alla giovinezza, alla freschezza della pelle, al turgore delle labbra e dei seni e così via, che non alle caratteristiche psicologiche e alla personalità del partner. Possiede probabilmente  anche una componente legata alla “caccia” di nuovi partner.

Accrescere progressivamente l’uso del sesso nella coppia può alterare l’equilibrio tra momento affettivo e momento fisico, col risultato che, soprattutto il maschio, può cercare gratificazioni anche al difuori della coppia.

   Perversioni

Non c’è bisogno di leggere il manuale Kraepelin sulle perversioni, compilato alla fine dell’Ottocento e tuttora valido, per intuire che l’iperattività sessuale può condurre una percentuale significativa di persone ad esplorare e a trovare attraenti usi deviati del sesso. Per rendersene conto è sufficiente entrare in un pornoshop e dare un’occhiata ai titoli dei DVD in vendita: sorprendentemente, solo una parte dei titoli esposti mostrano un sesso “normale”.

A priori chi inizia a propendere per l’iperattività sessuale non può sapere come reagirà la sua psiche profonda a stimoli così potenti. Per lui il sesso potrebbe rivelarsi una strada senza ritorno verso perversioni ripugnanti, inclusa la pedofilia e la sottomissione ad umiliazioni estreme.

Anche una omosessualità latente, pur non essendo certamente una perversione, può manifestarsi come effetto di una iperattività sessuale.

   Stato di eccitazione maniacale

Gli studi recenti sulla sex addiction mostrano come l’iperattività sessuale provochi degli “high” neurochimici simili a quelli delle droghe, con le stesse modalità di spinta a ripetere l’esperienza.

Di fatto, era già noto da tempo che i forti innamoramenti provocano la produzione da parte dell’organismo di feniletilammine, un particolare tipo di amfetamine naturali, la cui produzione, però non dura a lungo.

Da interviste fatte a soggetti con iperattività sessuale risulta che questa li piomba in una sorta di stato maniacale permanente, alterando profondamente la loro emotività e mantenendoli in uno stato di continuo pensiero, desiderio ed eccitazione che li isola progressivamente dalla realtà, fino a farli arrivare, nei casi estremi, alla violazione della legge (pedofilia, esibizionismo ecc.)

   Enorme perdita di tempo ed energie

Dalle interviste a soggetti caratterizzati da iperattività sessuale emerge il tremendo ammontare di tempo e di energie che il sesso risucchia dalla loro vita privata, familiare, professionale, con effetti talvolta disastrosi sulla carriera e sui rapporti interpersonali.

   Perdite patrimoniali

Per una percentuale significativa di persone l’iperattività sessuale sfocia nella pratica del sesso mercenario. Da estesi studi sul comportamento tipico dei sex addicts risulta che un terzo dei soggetti osservati si orienta verso una coazione a ripetere l’esperienza del flirt; un altro terzo si rifugia in fantasie ossessive, con l’uso di materiale pornografico, e un altro terzo cade preda del sesso mercenario, con conseguenze economiche estremamente pesanti.

   Ripiego in se stessi

Fatalmente il sesso può trasformarsi in una ricerca ossessiva di rapporti spersonalizzati o di realizzazione di fantasie che gradualmente danneggia la capacità del soggetto di valutare la realtà, specie la realtà delle esigenze di coloro che gli sono più vicini, incluso il partner.

   Ostacolo alla comprensione del partner e rottura dell’armonia di coppia

Un partner che insegue le sue fantasie più spinte facilmente perde il contatto con il mondo immaginativo dell’altro partner, se quest’ultimo ha un modo diverso di vivere il sesso, ad esempio più collegato ad aspetti affettivi e relazionali.

Questo potrebbe creare una frattura, anziché un rinsaldamento nei rapporti di coppia.

Una triste testimonianza della progressiva rottura di sintonia che il sesso può provocare si può vedere nella richiesta non infrequente da parte del partner maschile desideroso di provare sensazioni nuove, che la sua compagna si prostituisca o abbia rapporti con terze persone di fronte ai suoi occhi, o acconsenta a scambi di coppie.

I frequenti litigi provocati da pretese “spinte” del partner sono un’altra dimostrazione di questo fenomeno, collegato al fatto che perdersi dietro alle proprie fantasie di piacere provoca un fatale calo di attenzione alle esigenze e alla personalità del partner.

Anche al difuori dei casi sopra citati, la richiesta di un sesso iperattivo da parte di un partner può indurre l’altro ad abbandonarlo.

   Incapacità di smettere, sex addiction

Recenti ricerche rivelano che la sex addiction è una sindrome da cui si guarisce più faticosamente e in un tempo più lungo rispetto ad es. all’alcolismo. Esiste il pericolo che l’iperattività sessuale possa far precipitare in comportamenti ripetitivi da cui il soggetto non è capace di uscire, specie là dove mancano strutture di sostegno.

Il dato preoccupante riguardante l’Europa è che mancano quasi completamente strutture come cliniche o gruppi di auto-aiuto o programmi di recupero gestiti dalle parrocchie di cui invece negli USA si può avvalere la persona che intende uscire dalla sex addiction.

   Parodia della virilità

Per soggetti di basso livello culturale le prodezze sessuali possono costituire un surrogato della “virilità”, un cliché in cui essi possono rimanere intrappolati senza via d’uscita.

   Strumento di gratificazione

Si è già rilevato in diverse parti di questo documento come troppo facilmente, nella nostra società, il sesso venga interpretato come strumento di gratificazione, alla stregua di una sigaretta, di un bicchiere di vino o di un buon pasto. Il consumo della pornografia esemplifica perfettamente questo uso del sesso.

Quando tale uso del sesso si combina con la esistenza di malesseri e di problemi personali da cui l’individuo vuole evadere, esattamente come nel caso dell’alcolismo, si genera una sinergia negativa che può portare all’iperattività sessuale o ad usi deviati del sesso.

   Perdita della capacità di focalizzarsi su unico partner

Il sesso ha comunque anche un profondo aspetto emotivo. Nel breve tempo del rapporto occasionale si manifestano sicuramente effusioni e tenerezze. Ma vivere un numero indefinito di volte sensazioni di tenerezza verso partner sempre diversi può portare alla fine ad una sorta di aridità affettiva, ad una incapacità irrimediabile di concentrarsi su un solo partner.

   Facile strumento di coesione

Una eccessiva enfasi sull’aspetto sessuale di un rapporto con un partner sessualmente attraente può mascherare incompatibilità di coppia più profonde, che sono destinare puntualmente a riaffiorare quanto il “collante” sessuale inizia a perdere forza.

Di fatto esistono persone dal basso potere introspettivo che non riescono a distinguere tra attrazione affettiva e attrazione sessuale.

Possiamo citare a questo proposito la divertita confessione di una attrice statunitense di straordinaria bellezza: “tutti trovano che io sia il loro tipo ideale di donna; il guaio è che io non trovo quasi mai che loro siano il mio tipo ideale di uomo”

   Veicolo di tendenze alla trasgressione, al dominio, alla umiliazione, all’autostima

Il sesso può facilmente divenire veicolo di tendenze alla trasgressione e all’avventura. Con molta profondità un romanziere ha scritto una volta che il sesso è la “via alla trasgressione dei poveri”, di coloro che non hanno modo di infrangere in altro modo la routine in cui sono costretti a vivere. Le forme di trasgressione sessuale possono prendere la forma molto pericolosa del sesso non protetto. E’ noto il caso di una gang giovanile di latinoamericani negli USA dove il rito di iniziazione consisteva, per le donne, nell’avere rapporti sessuali non protetti con i capi sieropositivi all’AIDS della gang.

Non di rado la conquista sessuale viene utilizzata, sia dall’uomo che dalla donna come strumento di autorassicurazione e di incremento di autostima.

Pratiche sessuali umilianti sono utilizzate come veicolo di tendenze aggressive e rancore nei confronti dell’altro sesso.

   Vulnerabilità

Una persona che dà eccessiva importanza al sesso è vulnerabile agli strumenti di seduzione di partner senza scrupoli.

Matrimoni amareggiati dai continui tradimenti di un partner sono spesso scaturiti dal potere che questi è riuscito ad esercitare sull’altro, inducendolo ad esempio a sposarlo malgrado chiaramente consapevole dei lati problematici della sua personalità.

Un certo numero di innamoramenti nei confronti “della donna sbagliata” è sicuramente dovuto alla incapacità di ridimensionare l’aspetto sessuale del rapporto.

   Conseguenze penali

L’uso del sesso mercenario, che è uno degli sbocchi possibili dell’iperattività sessuale, espone a molteplici conseguenze penali. Il sesso in auto costituisce reato di atti osceni in luogo pubblico. Una significativa percentuale di prostitute è minorenne non dichiarata. Non sono infrequenti i casi di prostitute che, oltre ai loro sfruttatori, denunciano anche i clienti allo scopo di entrare nei programmi di protezione dei testimoni ed ottenere il permesso di soggiorno nel paese straniero. Un cliente può sempre essere invitato a provare di non avere avuto conoscenza che la donna era costretta dai suoi protettori e in caso non vi riesca (ad esempio perché erano evidenti segni di percosse, tagli o bruciature) diviene complice nel reato di sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù. Incaute proposte in locali come bar, discoteche o nights possono condurre ad una denuncia di tentata induzione alla prostituzione. Le zone di commercio del sesso sono normalmente videosorvegliate e pattugliate da poliziotti in borghese e soggette a molteplici divieti (di sosta, di fermata, ecc.) che portano a frequenti contestazioni di contravvenzioni. Non poche questure contestano al cliente che riporta la prostituta in strada il reato di favoreggiamento della prostituzione. Litigi sul compenso per le prestazioni possono condurre a denunce per estorsione e rapina da parte della prostituta. Alcune donne adescano i clienti a scopo di rapina, facendosi condurre in luoghi isolati dove è in attesa un complice armato, o tentano comunque di rubare al cliente portafogli, telefonini ecc. Come faceva notare Enzo Biagi in un suo divertente articolo su Panorama, l’uso delle camere di albergo comporta l’obbligo di dichiarare le generalità, generalità che l’albergatore è obbligato a fornire il mattino dopo alla Questura, che dispone così di una specie di mappa aggiornata delle “irrequietudini notturne”. Night-clubs e locali di scambio di coppie sono oggetto di controlli periodici delle forze di polizia che mantengono elenchi aggiornati di tutti coloro che li frequentano. Molte indagini prematrimoniali vanno a ricercare queste registrazioni, attraverso le quali si ha un mezzo semplice e veloce per documentare i trascorsi poco onorevoli di un partner. Non poche prostitute sono invitate dalla polizia a fornire informazioni, numeri di telefono e dettagli riguardanti coloro che le frequentano. Recenti vicende giudiziarie mostrano che quando polizia e magistratura conducono indagini su casi di sfruttamento della prostituzione nella forma di “case chiuse” (vietate dalla legge Merlin) i clienti sono come minimo videofilmati e interrogati. Regolarmente, nel mondo della prostituzione, si verificano episodi di grave violenza (rapine, stupri, omicidi, persino seriali) che rischiano di coinvolgere tutti coloro che hanno avuto rapporti con le vittime.

Ma tralasciando il sesso mercenario, conseguenze penali sono sempre in agguato. Il soggetto iperattivo può incorrere nei reati di schiamazzi notturni, esibizionismo, molestie, violenza sessuale (è sufficiente che il partner mostri lividi, abrasioni o sanguinamenti e dichiari di essere stato intimidito dal partner perché si disponga un accertamento penale), uso di sostanze detenute illegalmente durante l’atto sessuale (a parte sostanze come cocaina o anfetamine, il Viagra acquistato su internet senza ricetta medica è illegale, così come il testosterone, o le capsule di nitrito di amile o “poppers”, usate dagli omosessuali per favorire la dilatazione anale, oppure l’ossitocina, sostanza utilizzata per il parto e l’allattamento che ha effetti afrodisiaci). Il codice penale italiano contempla ancora il reato di “contagio di sifilide e blenorragia”, e a termini del codice civile colui o colei che dimostri di essere stato infettato dal partner può chiedere il completo risarcimento dei danni morali e materiali. Gli studi sui sex addicts rivelano addirittura un aumento significativo della possibilità di fare incidenti stradali dovuti a distrazioni del soggetto che guarda ai margini della strada, legge riviste o mappe stradali, telefona ecc.

Le possibilità di subire ricatti, ben note nel caso di frequentazioni omosessuali, non sono tuttavia infrequenti neanche nel caso eterosessuale. Incontri sessuali in night o alberghi possono essere filmati illegalmente. Qualsiasi avvocato civilista può confermare che non è infrequente il caso che il padrone di casa o il riparatore si trovi a fronteggiare denunce di molestie e abusi sessuali montate al fine di non pagare il canone di affitto o il compenso pattuito. Il famoso scrittore Frederick Forsyth, noto per la sua scrupolosa accuratezza documentaria ed aderenza al vero, in una raccolta di racconti brevi descrive in modo molto efficace e realistico un caso di ricatto sessuale che termina con un omicidio. Periodicamente, videofilmati amatoriali, spesso realizzati con telefonini, finiscono su internet o addirittura in commercio come videocassette (un caso clamoroso ha scosso la città di Perugia nel 1993) ad insaputa o contro la volontà dei protagonisti.

   Conseguenze sociali

In ambienti conservatori o comunque rispettosi di principi cattolici e in generale religiosi o etici, l’iperattività sessuale danneggia gravemente l’immagine sociale del soggetto e le sue possibilità di trovare un partner onesto e valido per il matrimonio. Per non parlare delle rotture di matrimoni che frequentemente seguono a tali comportamenti.