L'OSTENSIONE MATTUTINA DEL SANTO |
La chiesa era tutta parata di drappi rossi e di fogliami
d’oro; dinanzi ai cancelli di bronzo ardevano undici lampade d’argento lavorate
dagli orefici per religione. Il sabato si doveva esporre il busto dell’apostolo.
La sera i fedeli dormivano, com’era costume, sul pavimento
della basilica, aspettando l’ostensione mattutina. Sul pavimento i pellegrini
giacevano accumulati; dai loro corpi esalava il calore e montava nell’aria.
Alcune voci confuse uscivano a tratti da qualche bocca inconscia nel sonno; le
fiammelle tremolavano e si riflettevano su l’olio nei bicchieri sospesi tra gli
archi; e nei vani delle larghe porte aperte scintillavano le stelle alla notte
primaverile.
Su l’alba i dormienti si destarono. L’aspettazione cresceva
negli animi degli astanti e altra gente sopraggiungeva. Fu aperto il cancello
esterno; e il romore dei cardini risonò nitidamente nel silenzio, si ripercosse
in tutti i cuori. Fu aperto il secondo cancello, poi il terzo, poi il quarto,
il quinto, il sesto, l’ultimo.
La folla si precipitò verso il tabernacolo; una preghiera
tumultuaria si levò.
E in fondo, a traverso i sette cancelli di bronzo, il busto
dell’Apostolo luccicava come un tesoro.