SCONSIGLI PER LA LETTURA

(risparmiate tempo, evitate i bidoni)

 

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introduzione: le ragioni di una stroncatura

 

Nessuno di noi ha tempo da sprecare. Imparare a riconoscere a fiuto un buon libro, un filone d’oro nella congerie enorme delle pubblicazioni dell’editoria contemporanea, elettronica e non, è una abilità indispensabile per una persona di cultura, che va appresa e sviluppata con la pratica e attraverso numerosi e inevitabili errori.

Premesso che (quasi) nessun libro è tanto disastroso da non dare nulla a chi lo legge, le ragioni per cui una persona si pente di una lettura possono essere del tipo più vario.

C’è anzitutto la questione fondamentale del rispetto per il lettore. Un autore che arriva a pubblicare con una famosa casa editrice può raggiungere col suo pensiero decine e centinaia di migliaia di lettori, il che è un privilegio straordinario, da cui la grande maggioranza dei comuni mortali è esclusa, e che va meritato. Anche solo per questo dovrebbe avere la decenza di presentare qualcosa di ben scritto, senza parti abborracciate. Purtroppo, invece, è molto diffusa l’abitudine contraria, specie in Italia (1). Chi scrive ricorda ancora la prefazione di un manuale universitario sulla Unione Europea, pubblicato per i tipi della prestigiosa casa editrice Giuffré. Non solo il libro in sé, del costo di diverse decine di euro, era poco più di 170 pagine, a stento capaci di coprire un argomento così vasto, ma l’autore, un docente di diritto internazionale, aveva avuto l’improntitudine di dichiarare, in prefazione che l’aggiornamento rispetto alla versione di cinque anni prima sarebbe stato troppo oneroso e per il momento si riproponeva il materiale tale e quale.

Esistono poi i “falsi amici”: libri che promettono una esposizione divulgativa di un soggetto – ad esempio scientifico – e poi forniscono informazioni chiare – se mai le forniscono – su meno della metà degli argomenti trattati (2).

Fortunatamente rari – e vere mine vaganti – sono i libri di compilazione affrettata, che danno la netta impressione di essere stati composti facendo copia-e-incolla indiscriminato da fonti selezionate a caso. Specie tra i libri di argomento tecnico, tra cui quelli di elettronica e informatica, è dato trovare esempi di questa pessima pratica.

C’è poi la vastissima categoria di libri da evitare perché ce ne sono di (molto) migliori, che forniscono informazioni di migliore qualità, in maggior numero e in un tempo più breve. Accanirsi su un testo che non vuol saperne di condividere con noi il suo contenuto, spesso non è la migliore delle soluzioni.

Termina qui questa breve introduzione all’arte della stroncatura. Buona non-lettura.

 

(1) Vedi ad esempio la recensione di Mario Livio

(2) Vedi ad esempio le recensioni di Kline, Mangione, Odifreddi, Regge.

 

 

 

 

 

Achenbach Gerd, Saper vivere

 

Vi hanno parlato del counseling filosofico e siete giustamente curiosi di sapere come la filosofia può, in alternativa alla psicoterapia, migliorare la vostra vita? Benissimo. E’ anche probabile che vi abbiano consigliato un libro di Gerd Achenbach, un autore che ottiene recensioni entusiaste su Amazon e sulle riviste dei lettori. E forse questo libro è proprio Saper vivere

Non leggetelo. O perlomeno non in prima battuta.

Non tanto per il fatto che, se mai c’è stata opera presuntuosa, è proprio quella di Gerd Achenbach, persona alquanto sgradevole, che non perde l’occasione di dileggiare i “dilettanti della filosofia” che inviano a lui e ai suoi colleghi accademici i loro “poveri saggi”.

Non tanto per il linguaggio che abbonda di espressioni difficili, senza alcun riguardo per il lettore di cultura media o anche medio-alta.

Quanto per il fatto che non si capisce assolutamente dove vada a parare il discorso.

Il concetto di “consulenza filosofica” di Achenbach è così “alto” che non se ne trae alcuna indicazione (pratica o di altro genere). E’ talmente “alto” che a quanto pare è fuori della portata delle capacità di esposizione dell’autore.

Achenbach non fa che ripetere che “la consulenza filosofica non è questo”, “la consulenza filosofica non è quello”, “la consulenza filosofica non vuol dire esporre ad una persona il sistema filosofico che le è più consono”, e via di questo passo.

Ma allora cos’è? Se avete avuto la vera sfortuna di leggere un libro di Achenbach sarà necessario che apprendiate da un altro libro cos’è la consulenza filosofica: ottimo e caldamente consigliato è Oltre la filosofia. Alla ricerca della saggezza, di Ran Lahav.

Se proprio volete leggere Achenbach, provate con Il libro della quiete interiore, che risulta più focalizzato e meno fumoso.

 

Calasso Roberto, Le nozze di Cadmo e Armonia

I voli rapsodici di Roberto Calasso gli hanno valso persino il plauso del New York Times, e questo eccentrico affabulatore è diventato sinonimo della raffinata cultura classica degli studiosi italiani.

Se siete alla ricerca di informazioni sulla cultura greca, cestinate senza esitazione questo incredibile mattone di 487 pagine e leggetevi piuttosto le meravigliose opere di Robert Graves.

Se proprio volete rompervi la testa con elucubrazioni involute, leggete Il codice dell’anima di James Hillman, sul significato archetipico delle figure divine della Grecia antica.

Ma secondo me avreste fatto meglio a leggere quel capolavoro di rielaborazione poetica dei miti greci che sono i Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese.

 

Carr Allen, E’ facile smettere di fumare se sai come farlo

Chi scrive confessa di non capire come un libro come questo abbia anche solo potuto vendere una copia, figurarsi poi milioni. Il meno che si possa dire di questo libro incomprensibile è che tutto il tabacco fumato prima di smettere ha compromesso la lucidità dell’autore, perché l’opera non è altro che una inutile ripetizione che il segreto per smettere di fumare è “realizzare che si è già smesso”. Questa è la formula magica di Mister Carr, e se cercate altro aveve solo sprecato i vostri soldi.

 

Gardiner Alan, La civiltà egizia

Per quanto possa sembrare incredibile, potete cercare quanto vi pare notizie sulla religione e la spiritualità egizia in questo classico dell’egittologia, ma non troverete assolutamente niente. La ragione? L’autore dichiara testualmente che “gli Egizi non avevano una religione, ma una serie di superstizioni e di culti di idoli locali”. Per tutte le 386 pagine del libro l’autore continua a sparare una monotona raffica di dinastie, notizie geo-politiche e storiche, senza minimamente soffermarsi sull’argomento arte, cultura, spiritualità.

Consiglio questo libro come prima lettura, da integrare successivamente con opere più moderne. Chi fosse interessato solo alla spiritualità egizia lo salti a pié pari e comperi invece ad esempio l’ottimo libro La filosofia prima dei Greci. Concezioni del mondo in Mesopotamia, nell’antico Egitto e presso gli Ebrei, di Jacobsen e Frankfort.

 

Kline Morris, Storia del pensiero matematico

Ecco qui, direte voi, un meraviglioso strumento di studio per acquisire una cultura sulla storia della matematica, e magari migliorare le proprie conoscenze matematiche.

Sbagliato: il livello della trattazione di Kline è troppo elevato, in pratica gli argomenti vengono compresi solo da coloro che hanno seguito un corso universitario o che hanno letto qualche libro di base sull’argomento. La trattazione della geometria proiettiva è semplicemente oscena: chi scrive ha trovato al confronto chiarissimo il manuale universitario di Edoardo Sernesi (Geometria, 2 voll. edizioni Boringhieri).

Non che una persona con una cultura matematica di tipo liceale non possa spigolare qua e là nozioni importanti, ma a 35 euro per volume, per avere quelle poche nozioni, io guarderei altrove.

 

Livio Mario, La sezione aurea. Storia di un numero e di un mistero che dura da tremila anni

 

Livio Mario, L’equazione impossibile. Come un genio della matematica ha scoperto il linguaggio della simmetria

 

I libri di Mario Livio forniscono molte informazioni, ma ad esempio, cerchereste invano ne L’equazione impossibile una qualche comprensibile delucidazione della teoria di Galois, che sarebbe poi l’oggetto del libro. A credito di Livio c’è da dire che non esistono molti tentativi di spiegare una teoria matematica così complessa, e quelli a mia conoscenza sono falliti altrettanto miseramente (vedi ad esempio i capitoli finali di Raffaella Franci e Laura Toti-Rigatelli, Storia della teoria delle equazioni algebriche).

Oltre al fatto che le informazioni non sono sempre di facile “estrazione”, il che è un difetto non da poco per un libro divulgativo, alcune parti dei libri di Livio sono francamente abborracciate. Ne La sezione aurea c’è un capitolo sulla teoria matematica delle scale musicali che è scritto scandalosamente male. Saltatelo, non vale la pena sprecare un’ora per cercare di cavarci qualcosa. Si tratta di pura sciatteria.

Con queste premesse, io ho deciso che leggere questi due libri di Mario Livio non è stato un completo spreco di tempo, ma che non acquisterò gli altri libri che questo prolifico autore viene scrivendo a getto continuo e che farebbe meglio a sottoporre a revisione prima di pubblicare.

 

Mancuso Vito, Io e Dio

 

Mancuso Vito, L’anima e il suo destino

 

I libri di Mancuso sono pieni di meditazioni inconcludenti e – badi bene il lettore cattolico – le concezioni teologiche esposte dall’autore sono assolutamente peculiari: Dio per lui è una “forza” impersonale che nella creazione spinge verso la bellezza e l’armonia, alla quale possiamo “aderire” e che è contrastata da una forza pressoché uguale orientata verso l’entropia. Direi che siamo in pieno dualismo gnostico, condito poi con affermazioni del tipo: “La chiesa Cattolica nell’Ottocento ha dichiarato expressis verbis che la schiavitù è una condizione consona a certi uomini”, e via denunciando i passati peccati di Santa Romana Chiesa.

Non c’è niente di male in questo, ma va solo avvisato chi crede di acquistare un libro di teologia cattolica. Farebbe in tal caso meglio a rivolgersi alle recenti e colte opere di Joseph Ratzinger.

 

Mangione Corrado, Storia della logica

Per questo ponderoso libro di Corrado Mangione vale la stessa cosa detta del libro di Morris Kline: apparentemente, anche per la mole, promette di dare una informazione completa; di fatto è il tipico libro per dilettanti infarinati che prediligono gli uomini di cultura che non hanno preparazione matematica: molte considerazioni filosofiche generali, prive di delucidazioni pratiche. Le parti tecniche esistono, ma sono assolutamente non-divulgative (ottima l’esposizione del sistema assiomatico di Gödel, peccato che sia presa pari pari da un testo universitario di logica matematica).

Se volete farvi una idea di cosa sia la logica del Novecento vi consiglio per cominciare l’ottimo libro di Ermanno Bencivenga, Il mio primo di logica.

 

Merlo Grado Giovanni, Eretici ed eresie medievali

Ho acquistato questo libro per avere notizie su una delle più importanti eresie medievali, quella dei Fratelli del Libero Spirito, e ho constatato sbalordito che in questo libro manca qualsiasi trattazione al riguardo (nessuna menzione neanche nell’indice analitico).

A parte la trattazione del catarismo, del bogomilismo e dell’eresia amalriciana, la trattazione si perde e si esaurisce nella analisi di una pletora di personalità individuali, senza alcun tentativo di esporre dottrine generali.

Il meno che si possa consigliare è integrare questo libro con lo splendido classico The Pursuit of the Millennium: Revolutionary Millenarians and Mystical Anarchists in the Middle Ages, di Norman Cohn, che dedica una parte importante ai Fratelli del Libero spirito.

 

Odifreddi Piergiorgio, Abbasso Euclide!

Il tema delle geometrie non euclidee, degli iperspazi, degli spazi curvi della relatività di Einstein è un argomento affascinante. Peccato che in questo libro di Odifreddi si cerchi di stupire il lettore con paradossi e pittoreschi diagrammi geometrici che di fornirgli le necessarie nozioni matematiche. Un completo spreco di tempo per chi voglia capire realmente cosa sono gli iperspazi e la geometria non euclidea.

Consiglio assolutamente, in alternativa a Odifreddi, La rivoluzione non euclidea del bravissimo Richard Trudeau o lo splendido piccolo volume Matematica di Tim Gowers.

 

Regge Tullio, Infinito. Viaggio ai limiti dell’universo.

Raramente chi scrive ha visto un libro divulgativo che divulga così poco. Regge non ha la minima idea delle capacità del lettore medio, e continua ad inanellare un concetto matematico dopo l’altro, non rendendosi conto che ha perso il lettore dopo le prime pagine.

Tanto perché non pensiate che questo commento è scritto da un analfabeta matematico: l’autore conosce la geometria differenziale, la topologia, la geometria moderna e il calcolo differenziale e integrale, l’algebra astratta e la logica matematica, ed è quindi più che qualificato per dirvi di lasciar perdere e girare alla larga.

 

 

 

 

 

 

to be continued…